Sanità - 04 dicembre 2025, 13:46

Cascino attacca la riforma sanitaria: “Sindaci scavalcati, decisione pericolosa per il Ponente”

Il consigliere comunale attacca la riforma voluta da Regione Liguria e l’accentramento della governance sanitaria su Imperia: “Sindaci scavalcati, metodo inaccettabile. Serve un tavolo provinciale per tutelare davvero i territori”

Cascino attacca la riforma sanitaria: “Sindaci scavalcati, decisione pericolosa per il Ponente”

La nuova governance sanitaria proposta dalla Regione Liguria continua a generare tensioni tra i Comuni del Ponente. Solamente nella giornata di ieri, il tour ligure del Partito Democratico e dei gruppi consiliari di opposizione dedicato alla presentazione della proposta alternativa di riforma sanitaria aveva fatto tappa a Sanremo "con l’obiettivo di illustrare le criticità del progetto promosso dalla giunta regionale". In questo contesto interviene il consigliere comunale di Taggia, Gabriele Cascino, che ha diffuso una nota molto critica contestando metodo, contenuto e ricadute della riforma.

La riforma sanitaria della Regione Liguria sta aprendo un fronte di forte tensione nella provincia di Imperia. La scelta di spostare automaticamente la presidenza della Conferenza dei Sindaci dell’ASL1 al sindaco del capoluogo – oggi individuato in Claudio Scajola – ha generato una frattura istituzionale senza precedenti tra i Comuni del Ponente", scrive Cascino. "La decisione, maturata attraverso un emendamento costruito senza un reale confronto con il territorio, è stata percepita da moltissimi amministratori come un’imposizione politica che rompe gli equilibri storici fra le diverse aree della provincia. I sindaci, in larga maggioranza, hanno espresso una contrarietà netta, definendo il metodo utilizzato “inaccettabile” e “non rispettoso del ruolo degli enti locali”. Stupisce, in questo quadro, anche la posizione del presidente della Regione. Marco Bucci, anziché rappresentare l’equilibrio dell’intera Liguria, sembra assumere il ruolo di esecutore politico delle scelte imposte da Scajola, alimentando la percezione di una riforma guidata più da logiche di potere che da una reale attenzione ai territori. Questo contribuisce a un clima di forte tensione e rafforza l’impressione di una governance sanitaria decisa a tavolino, senza ascolto né condivisione.

L'attuale consigliere di Taggia prosegue: “La polemica in corso – rilanciata dalle prese di posizione di Imperia, dalle reazioni dei sindaci dell’area sanremese e dal malessere diffuso nei piccoli Comuni – evidenzia il rischio di trasformare una riforma necessaria in uno scontro tra centri di potere. Un percorso che dovrebbe mirare a migliorare i servizi rischia invece di accentuare divisioni e sfiducia istituzionale. Desidero ribadire con forza alcuni principi che devono restare fondamentali: i Sindaci non possono essere scavalcati quando si ridisegna la governance sanitaria locale; la Conferenza dei Sindaci deve restare un organo di rappresentanza territoriale, non uno strumento nelle mani di chi vuole accentrare potere; decisioni così delicate richiedono confronto, trasparenza e rispetto istituzionale, non blitz o forzature politiche; la sanità del Ponente non può essere sacrificata a logiche interne o a equilibri personali".

Infine, Cascino conclude: "Serve un modello di governance fondato sulla pluralità, sulla partecipazione e sulla rappresentanza reale di tutti i Comuni: costieri, dell’entroterra, grandi e piccoli. È indispensabile l’apertura di un tavolo provinciale che coinvolga tutti i Sindaci, con l’obiettivo di ristabilire metodo, equilibrio e serietà istituzionale. La priorità deve tornare a essere una sola: offrire ai cittadini della provincia di Imperia una sanità efficiente, accessibile e vicina ai bisogni reali delle comunità. Ogni passo che va in direzione opposta indebolisce ulteriormente un sistema già fragile.

Andrea Musacchio

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