Questa volta non è la crisi dell’editoria a far chiudere un’edicola ma, purtroppo, la nuova chiusura di un luogo dove si vendono i giornali, è confermata. Stiamo parlando di Sanremo, dove da anni la morìa delle edicole è una costante. Hanno chiuso quelle più storiche e centrali della città, ma anche quelle più periferiche. I motivi? Prima radio e tv e poi soprattutto il web hanno fatto crollare le vendite dei quotidiani ‘cartacei’, ma anche i settimanali ed i mensili vivono la loro crisi di vendite per diversi motivi. Senza dimenticare la vendita degli stessi prodotti editoriali nei supermercati, dove la maggior parte della gente fa la spesa e, perché no, può acquistare quotidiani ed altro.
La progressiva scomparsa delle edicole a Sanremo non è un fatto recente: il declino è iniziato già tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, quando il calo delle vendite dei quotidiani iniziò a farsi evidente. Negli anni successivi, complice la crescita dell’informazione digitale e l’aumento dei costi di gestione, diverse edicole storiche hanno abbassato la serranda: dai chioschi del centro, un tempo punti di riferimento quotidiani per residenti e turisti, fino ai piccoli punti vendita nei quartieri più popolari. La città, che un tempo contava una rete capillare di edicole presenti quasi in ogni rione, oggi se ne ritrova con pochissime, molte delle quali hanno dovuto reinventarsi offrendo servizi aggiuntivi per sopravvivere. Ogni chiusura, però, ha rappresentato un pezzo di storia locale che se ne va, lasciando intere zone senza un presidio culturale e sociale che per decenni ha accompagnato la vita cittadina.
Questa volta tocca all’edicola di Fabio Ormea, che era nata sotto l’egida del padre (recentemente scomparso) in via Dante Alighieri. Il trasferimento alcuni anni fa in corso Garibaldi, luogo centrale e di passaggio che era arrivata come una novità dopo la chiusura dell’edicola nel chiosco (rimosso da tempo). Ma a fine anno anche il punto vendita di corso Garibaldi chiuderà. “No – dice Fabio Ormea – questa volta la crisi dell’editoria non c’entra nulla. Certo, non è che le vendite dei giornali rendono, ma ho fatto la scelta di stare un po’ di più con la mia famiglia. Il lavoro dell’edicolante è duro e si protrae per tante ore nel corso della giornata. Dispiace, perché Sanremo perde un’altra edicola”.











