Eventi - 25 novembre 2025, 16:26

Voci che rompono il silenzio: al Palafiori un pomeriggio di musica, testimonianze e riflessione contro la violenza

Il concept che ha guidato l’iniziativa è racchiuso in una parola simbolica che riecheggia anche nella locandina: antidoto

Nel pomeriggio di oggi l’atrio del Palafiori di Sanremo si è trasformato in uno spazio di ascolto, confronto e consapevolezza grazie all’iniziativa “Voci che rompono il silenzio: un manifesto contro la violenza”, organizzata in collaborazione con il Dipartimento Politiche Antidroga, L’Ancora, il Tavolo Giovani e il Centro Antiviolenza ISV. Presenti per il Comune il vicesindaco Fulvio Fellegara e il consigliere comunale alle Pari Opportunità, Vittorio Toesca, a testimoniare l’attenzione dell’amministrazione verso un tema più che mai urgente.

Dalle 15 si sono susseguiti gli interventi della dott.ssa Simona Donati, della dott.ssa Laura Garibotto, del dott. Marco Mollica, del dott. Giuseppe Pili e della dott.ssa Angela Caldarera, che hanno guidato il pubblico attraverso un tema complesso e spesso nascosto: la manipolazione affettiva. Un fenomeno che precede, accompagna o sostituisce la violenza fisica, e che spesso lascia ferite profonde proprio perché agisce in modo sottile, psicologico, quotidiano.

Accanto alle parole degli esperti, il linguaggio universale della musica. Sul palco si sono alternati Delta, Drean Ish, J-Losco, Marko Kurtinovic, Rita Longordo, Rugiò e Feet DJ: voci e suoni diversi, uniti da un unico obiettivo, trasformare l’arte in uno strumento di consapevolezza.

Il concept che ha guidato l’iniziativa è racchiuso in una parola simbolica che riecheggia anche nella locandina: antidoto. Come si legge nel testo introduttivo dell’evento, un antidoto neutralizza ciò che è tossico. Allo stesso modo, la musica – nelle sue forme più intime e collettive – può diventare una risposta alla violenza, non per cancellarla, ma per trasformarne il dolore in memoria, relazione, possibilità di cambiamento.

È una playlist che si fa archivio emotivo, un rito di ascolto consapevole: ogni brano diventa racconto, testimonianza, cura. In un mondo attraversato da violenze visibili e invisibili, la musica si propone come un gesto politico e poetico insieme, un atto d’amore contro l’indifferenza.

Al Palafiori, il messaggio è arrivato forte e chiaro: la violenza si combatte anche così, con la parola che diventa esperienza condivisa, con l’arte che diventa resistenza, con la comunità che si riconosce in un impegno comune. Un pomeriggio che ha unito generazioni diverse, professionisti del settore, istituzioni e giovani artisti, confermando che rompere il silenzio è il primo passo per cambiare la realtà.

Andrea Musacchio

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