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Attualità | 08 novembre 2025, 11:33

Taggia, parte la petizione per salvare il Convento di San Domenico: “Non lasciamo che chiuda”

“Perdere il San Domenico – prosegue l’appello – sarebbe un atto di ingratitudine verso chi, secoli fa, ha contribuito a creare un’opera straordinaria. Sarebbe una perdita non solo per Taggia, ma per l’intera provincia di Imperia.”

Taggia, parte la petizione per salvare il Convento di San Domenico: “Non lasciamo che chiuda”

È partita una petizione per chiedere alle istituzioni di intervenire e scongiurare la chiusura del Convento di San Domenico, prevista per il 31 dicembre 2025.

A lanciare l’appello sono i volontari del convento, i Laici Domenicani, le associazioni culturali del territorio e numerosi cittadini, preoccupati per il destino di uno dei luoghi più preziosi del patrimonio storico-artistico del ponente ligure.

La Diocesi, che attualmente ne è custode, ha fatto sapere di non poter più assumersi la responsabilità della struttura, poiché i lavori di messa in sicurezza non sono ancora stati realizzati. Tali interventi dovrebbero essere finanziati dal FEC (Fondo Edifici di Culto), ente pubblico del Ministero dell’Interno responsabile della conservazione e valorizzazione di edifici religiosi di pregio, la cui gestione locale è affidata al Prefetto.

“Vogliamo davvero restare in silenzio di fronte all’imminente chiusura del convento, alla possibilità di perdere la custodia di opere prestigiose, all’incuria e all’abbandono?”, si legge nel testo della petizione.
I promotori chiedono un dialogo urgente con la Regione Liguria, affinché si possano “smuovere i fondi del FEC necessari” e garantire così il futuro del convento.

“Perdere il San Domenico – prosegue l’appello – sarebbe un atto di ingratitudine verso chi, secoli fa, ha contribuito a creare un’opera straordinaria. Sarebbe una perdita non solo per Taggia, ma per l’intera provincia di Imperia".

Fondato nel 1460 grazie alla predicazione del frate Cristoforo da Milano, il convento di San Domenico nacque come opera collettiva della popolazione taggiasca. Oggi custodisce un ricchissimo patrimonio artistico e librario, con opere databili dal Quattrocento al Settecento e preziosi incunaboli.

Tra gli artisti presenti figurano Ludovico Brea – di cui il convento è uno dei principali poli con cinque polittici e un affresco – il Parmigianino, Bernardino Campi, G.B. Trotti detto il Malosso, Alessandro Turchi detto l’Orbetto, Gioacchino Asseretto, Gregorio De Ferrari e Giacomo Antonio Ponsonelli.

Luogo di fede e di cultura, il San Domenico continua ad attirare ogni anno visitatori italiani e stranieri.
Oggi, con la petizione, la cittadinanza chiede che non venga lasciato al suo destino.

Redazione

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