Scoppia il caso della gestione sanitaria nel carcere di Sanremo. Un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico pone l'attenzione sulla carenza di personale medico e sull'esternalizzazione del servizio ad una cooperativa. Nella casa circondariale, che ospita circa 250 detenuti, spiegano i dem nell'interrogazione, restano in servizio solo tre medici, a fronte di un fabbisogno minimo stimato in sette unità per garantire la copertura dei turni h24.
L'interrogazione ricostruisce le tappe di una vertenza iniziata mesi fa. Dopo la trattativa tra Regione e sindacati di categoria (FIMMG, SMI, FMT e SNAMI), lo scorso 30 luglio 2025 era stato siglato un accordo sindacale che prevedeva un aumento della paga oraria per i medici penitenziari, con l’obiettivo di arginare la fuga di personale e garantire la continuità assistenziale negli istituti liguri. Nonostante l’intesa, è stata avviata una gara regionale per esternalizzare il servizio sanitario della casa circondariale di Sanremo, affidandolo a una cooperativa. Una scelta che, secondo i consiglieri del PD, “appare in contraddizione con l’accordo sindacale volto a valorizzare i medici pubblici” e rischia di generare “maggiori costi e criticità nella qualità dell’assistenza”.
Dall'interrogazione emerge inoltre che, per tamponare la carenza di personale, l’Asl1 ha già fatto ricorso a una cooperativa, con costi quasi raddoppiati rispetto alla gestione diretta. Nel frattempo, ai medici rimasti in servizio sarebbe stata offerta la possibilità di trasferirsi presso le Case di Comunità, la Guardia Medica o la Casa Circondariale di Imperia, dove il fabbisogno è inferiore. I consiglieri dem — Enrico Ioculano, Armando Sanna, Roberto Arboscello, Carola Baruzzo, Simone D’Angelo, Davide Natale, Andrea Orlando, Katia Piccardo e Federico Romeo — chiedono alla giunta regionale di chiarire le motivazioni dell'affidamento del servizio ad una cooperativa e di fornire i risultati dell’analisi costi-benefici condotta dall'azienda sanitaria.
"Asl1 per fare fronte alle difficoltà incontrate a reperire medici – ha risposto l'assessore Massimo Nicolò - aveva dovuto ricorrer a forme di esternalizzazione, avviato una gara SUAR gara per i servizi assistenziali nelle case circondariali. Il costo orario risultato inferiore a quello precedente e Asl 1 ha così proceduto alla gara. Il nuovo servizio è partito a metà settembre e sarà avviato avviato con gradualità, nel frattempo l'azienda sta ricollocando il personale dando priorità al carcere di Imperia".
"Il motivo per cui sia stato firmato con i medici un accordo a luglio 2025 – ha replicato il consigliere dem Enrico Ioculano, illustratore dell'interrogazione - su tariffa diversa da quella precedente e perché poi si sia proceduta a esternalizzazione resta ancora un mistero".





