La notizia della possibile chiusura del mercato dei fiori nella giornata del 2 novembre, ricorrenza dei defunti, ha scatenato ieri un’ondata di polemiche sui social e tra gli operatori del settore. Inizialmente, sembrava che il mercato dovesse restare chiuso, impedendo ai florovivaisti di lavorare in una delle giornate più significative dell’anno per il comparto. La risposta dell’Amministrazione comunale non ha tardato ad arrivare, ma ha sollevato ulteriori critiche: secondo quanto dichiarato, la responsabilità della mancata apertura sarebbe da attribuire agli stessi fioristi, accusati di non aver garantito la presenza di operatori antincendio formati. Una giustificazione che, secondo Ventimiglia Progressista, non tiene conto delle reali problematiche strutturali e organizzative che affliggono il mercato da oltre un anno.
Dopo l’incendio che ha colpito la struttura, il mercato continua infatti a operare in deroga, privo di un impianto antincendio definitivo. Gli operatori lavorano in condizioni precarie, tra ritardi nella messa a norma e assenza di sostegni concreti. “Ancora una volta — si legge nella nota del gruppo — nessuna ammissione di responsabilità sulla mancata programmazione e sulla gestione approssimativa di un servizio fondamentale per la città”. A seguito della contestazione pubblica, il sindaco Flavio Di Muro ha deciso di consentire l’apertura straordinaria del mercato, motivando la scelta più come gesto simbolico verso i defunti che come atto di tutela verso i lavoratori: “Lo facciamo per i nostri cari affinché non gli manchi un fiore”, ha dichiarato. Una posizione che, secondo Ventimiglia Progressista, conferma la scarsa attenzione dell’Amministrazione verso chi ogni giorno garantisce il servizio. “Se il mercato oggi è aperto — sottolineano — lo si deve alla compattezza dei lavoratori e alla solidarietà dei cittadini, che hanno resistito a una gestione ingiusta e poco lungimirante”.
Il gruppo conclude con un appello: “È responsabilità dell’Amministrazione tutelare tutti i lavoratori, dal più organizzato a chi è più fragile e rischia di soccombere davanti all’ingiustizia e all’indifferenza. Servono risposte strutturali, non scaricabarile”.





