Eventi - 22 ottobre 2025, 17:20

Sanremo, la città di Amilcare Rambaldi celebra il suo visionario. Luciano Barbieri presenta il libro a lui dedicato: "Inventò cose impossibili" (Foto)

Tra memoria e passione civile, il racconto dell’uomo che inventò la canzone d’autore in Italia e trasformò Sanremo nella capitale della musica

C’è un filo invisibile che unisce il 1951 al 1974, dal Festival della Canzone Italiana alla nascita del Premio Tenco. Quel filo porta il nome di Amilcare Rambaldi, e oggi, cinquant’anni dopo la prima rassegna dedicata alla canzone d’autore, Sanremo gli restituisce il tributo che merita. È stato presentato questo pomeriggio il volume “Amilcare Rambaldi. Dal Festival al Premio Tenco” (Zona Edizioni), scritto e curato da Luciano “Lucien” Barbieri, amico personale del fondatore del Club Tenco e custode della sua eredità morale e culturale.

L’evento, inserito tra gli appuntamenti collaterali del Premio Tenco 2025, ha riempito la sala con un pubblico attento e commosso, testimone di una memoria viva, che continua a ispirare nuove generazioni di musicisti, operatori culturali e amanti della canzone d’autore.

Un uomo, un’idea, una città. Il libro di Barbieri racconta Rambaldi non solo come l’ideatore di un festival “alternativo” a quello ufficiale, ma come un uomo dal fiuto artistico e dall’intraprendenza rara, capace di trasformare intuizioni in realtà. Ne emerge una figura complessa, eclettica, visionaria, e al tempo stesso profondamente legata alla sua città, Sanremo, che per lui fu sempre “una passione e una missione”.

Tra le pagine si riscoprono scritti, lettere e articoli dello stesso Rambaldi — alcuni inediti — che restituiscono la voce di un uomo capace di parlare di musica, libertà e giustizia sociale con la stessa lucidità. Dai racconti partigiani del 1944, in cui rievoca il sacrificio di un compagno di prigionia, alle relazioni tecniche del dopoguerra che anticipano la rinascita del Casinò e l’idea di un festival musicale, fino alle corrispondenze e agli editoriali per “Quattro Note”, il bollettino del Club Tenco, che ancora oggi rappresenta un archivio prezioso della cultura musicale italiana.

La “grande famiglia” del Club Tenco. Luciano Barbieri, che condivise con Rambaldi un’amicizia profonda e una lunga stagione di battaglie culturali, ha definito questo lavoro “un atto d’amore verso Amilcare, ma anche verso tutto ciò che ha rappresentato per la città e per la musica italiana”. Il volume raccoglie infatti documenti, fotografie, testimonianze e scritti di amici, artisti e sodali che con Rambaldi costruirono, pezzo dopo pezzo, la storia del Club Tenco, trasformandolo in una comunità internazionale di autori, giornalisti e appassionati uniti dallo stesso credo: che la canzone possa essere arte, cultura e impegno civile.

Dall’idea al mito. Nel libro, Rambaldi appare nella sua interezza: l’imprenditore di fiori, il sognatore, il promotore culturale, l’uomo di parola e di visione. Un personaggio capace di attraversare i decenni con la forza della coerenza e con una dedizione quasi artigianale al suo ideale: fare della musica un linguaggio universale, libero dalle logiche commerciali e vicino alle persone.

Sanremo, oggi, lo ricorda così: con un libro, una voce, un’eredità che continua a fiorire. Come scrive Barbieri nelle prime pagine, “Amilcare non inventò solo un premio, ma un modo di guardare alla canzone come strumento di cultura e di libertà. Senza di lui, la musica d’autore in Italia non sarebbe mai diventata una casa per tutti.”

Andrea Musacchio

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