In un tempo in cui il giornalismo d’inchiesta è sempre più sotto pressione, l’attentato subito da Sigfrido Ranucci rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Non si tratta solo di un gesto intimidatorio contro un singolo professionista, ma di un attacco diretto alla libertà di stampa e al diritto dei cittadini di essere informati.
La solidarietà espressa dal Circolo “Valeria Faraldi” di Rifondazione Comunista e dal Segretario Nazionale Maurizio Acerbo assume un valore ancora più profondo: è un richiamo alla responsabilità collettiva, alla difesa delle istituzioni democratiche e al rifiuto di ogni forma di violenza contro chi esercita con coraggio il mestiere di raccontare la verità: "Ho conosciuto Sigfrido Ranucci lo scorso febbraio, in occasione della presentazione del suo libro “La scelta” al Teatro del Casinò di Sanremo. In quell’incontro ho avuto modo di apprezzare il suo carisma, la profondità del suo background e la preparazione di un giornalista libero e indipendente, capace di affrontare con coraggio e rigore le sfide". dell’informazione d’inchiesta".
Alla luce del grave e vile attentato avvenuto ieri sera, desidero esprimere la mia solidarietà personale e quella del Circolo “Valeria Faraldi” di Rifondazione Comunista, condividendo integralmente le parole del Segretario Nazionale Maurizio Acerbo: "Solidarietà a Sigfrido Ranucci! L’esplosione dell’auto di Sigfrido Ranucci avrebbe potuto avere conseguenze mortali. Di fronte a questo attentato non si può tacere il fatto incontrovertibile che il governo, la destra e i vertici della RAI hanno condotto una campagna incessante contro un giornalista e una redazione considerati scomodi. La campagna di intimidazione e delegittimazione di Ranucci e di Report è segno dell’insofferenza verso il pluralismo e l’informazione libera. Il giornalismo di inchiesta non è gradito ai poteri forti e a quelli eversivi e criminali. Invece di proteggere Report si è cercato di metterlo a tacere. Questo attentato è un attacco non solo alla libertà di informazione ma anche alle istituzioni democratiche perché Ranucci è un giornalista del servizio pubblico e rappresenta il servizio pubblico. Quindi siamo di fronte a un attacco alla democrazia. Massima solidarietà a Sigfrido Ranucci, alla sua famiglia e alla redazione di Report."
Prendiamo atto della solidarietà espressa dal governo Meloni e ci aspettiamo analoga dimostrazione dagli esponenti della destra locale. In momenti come questi, è fondamentale che tutte le forze politiche si uniscano nel condannare ogni forma di violenza e nel difendere con fermezza la libertà di stampa e il diritto all’informazione.





