Questa mattina, in occasione della solennità di San Romolo, patrono della città, si è svolta una cerimonia speciale nell’atrio monumentale del Palazzo Borea d’Olmo, alla presenza del sindaco Alessandro Mager, dell’assessore alla Cultura Enza Dedali e dei rappresentanti della Famija Sanremasca. L’evento ha segnato l’apertura ufficiale dell’esposizione dedicata a un ritrovamento eccezionale: una palla di cannone del XVII secolo, dal peso di circa nove chili e dal diametro di tredici centimetri, rinvenuta di recente durante i lavori di restauro dell’ultimo piano del palazzo dai fratelli Tommaso e Corrado Mocenigo Soranzo, discendenti della storica famiglia Borea.
Secondo gli esperti, il reperto sarebbe una testimonianza diretta del bombardamento di Sanremo del 1678, quando la flotta francese di Luigi XIV colpì la città ligure in due terribili assalti, il 1° e il 21 agosto, causando numerose vittime e pesanti distruzioni, tra cui il danneggiamento del tetto della chiesa di Santa Brigida e dello stesso Palazzo Borea. Durante la cerimonia, il portone principale del palazzo è stato aperto al pubblico, mentre le finestre del primo piano nobile sono tornate a ornarsi dei tradizionali damaschi rossi, i celebri mesari, assenti da oltre vent’anni. L’atrio, magnifico esempio delle architetture dei Palazzi dei Rolli di Genova, è stato illuminato per l’occasione, accogliendo cittadini e visitatori incuriositi dal racconto di una delle pagine più drammatiche e affascinanti della storia sanremasca.
Oltre alla palla di cannone, l’allestimento propone altri cimeli e documenti storici che testimoniano l’impatto del bombardamento e la successiva rinascita della città. Secondo le cronache dell’epoca, Sanremo fu risparmiata dalla completa distruzione grazie all’intervento di un principe polacco, che convinse il Re Sole a interrompere l’offensiva. L’iniziativa, ideata da Ernesto Porri e sostenuta dai fratelli Mocenigo Soranzo, mira a riportare alla luce un episodio che appartiene non solo alla memoria di Sanremo, ma a quella dell’intera Riviera ligure. “È un momento di orgoglio per la città – ha dichiarato il sindaco Mager – perché la storia di Sanremo si intreccia con quella dell’Europa e oggi, grazie a questo ritrovamento, possiamo raccontarla con nuove emozioni e consapevolezza.”
L’esposizione resterà aperta ancora per tutta la giornata, con ingresso libero, offrendo a cittadini e turisti l’opportunità di riscoprire un luogo simbolo della città e un frammento autentico del suo passato.























