Attualità - 13 ottobre 2025, 07:41

Intervista del Vescovo Antonio Suetta ad Avvenire: “Attenti a magia e superstizione, il demonio è realtà e va riconosciuto”

Mons. Suetta intende dunque offrire una guida pastorale e un discernimento lucido su un tema delicato ma sempre più presente nella società contemporanea

Intervista del Vescovo Antonio Suetta ad Avvenire: “Attenti a magia e superstizione, il demonio è realtà e va riconosciuto”

Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, ha pubblicato lo scorso 29 settembre, nella festa dei santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, una lettera pastorale dal titolo insolito ma fortemente attuale: “Sulla realtà del demonio e i rischi delle pratiche magiche e superstiziose”.

Il documento, una quindicina di pagine, ripercorre la dottrina cattolica sul demonio, gli angeli e le forze spirituali, mettendo in guardia i fedeli dai pericoli dell’occultismo e delle pratiche esoteriche. Suetta ricorda che fin dalle origini l’uomo è entrato in contatto con esseri spirituali ostili a Dio, e che molte religioni e pratiche “idolatriche” ne portano ancora traccia. L’evangelizzazione, sottolinea, ha liberato in parte l’umanità da queste forme di schiavitù spirituale, ma «esse continuano a esistere finché ci saranno uomini che preferiscono il regno di Satana al Regno di Dio».

Il vescovo denuncia in particolare il ricorso a maghi, cartomanti, astrologi, chiromanti e medium, e mette in guardia anche contro pratiche apparentemente innocue come l’oroscopo, la divinazione con carte o fondi di caffè, o le invocazioni spiritiche “per gioco”. Nella sua lettera, invita inoltre a diffidare di discipline orientali o new age come il reiki, le tecniche legate alle “energie” o ai “chakra” e persino alcune forme di yoga, che, afferma, «possono essere pericolose e contaminate». Il presule invita a educare i bambini fin da piccoli alla consapevolezza dei rischi spirituali nascosti dietro queste pratiche, anche quando appaiono tradizionali o familiari: «Non basta dire che certe cose le faceva la nonna per renderle innocue».

Suetta ricorda che il demonio è una creatura potente ma limitata, e che chi vive in grazia di Dio non deve temerne l’azione. «Chi si nutre della Parola, della preghiera e dei sacramenti – afferma – è immune dal potere del male». Anche le maledizioni o i riti negativi, aggiunge, non possono nulla contro chi rimane saldo nella fede. Da qui l’invito a recuperare la preghiera a san Michele arcangelo, composta da Leone XIII, da recitarsi dopo la Comunione nelle celebrazioni eucaristiche.

In un’intervista rilasciata ad Avvenire, il vescovo spiega di essere stato spinto a scrivere la lettera dopo aver seguito da vicino il lavoro dell’esorcista diocesano e aver constatato «quanto i fenomeni di natura demoniaca siano più diffusi di quanto si pensi». Racconta che molte persone si avvicinano a mondi pericolosi per curiosità o superficialità, trovandosi poi intrappolate in situazioni spiritualmente complesse e talvolta aggravate da problemi psicologici o psichiatrici. Il pastore ligure sottolinea anche un aspetto positivo: «Dietro queste forme sbagliate e pericolose c’è spesso una ricerca autentica di spiritualità. Molta gente sente il bisogno di dare un senso alla propria vita e cerca risposte nel posto sbagliato. È compito della Chiesa intercettare questa fame spirituale e orientarla verso Dio».

Con questa lettera, Mons. Suetta intende dunque offrire una guida pastorale e un discernimento lucido su un tema delicato ma sempre più presente nella società contemporanea, richiamando i fedeli alla vigilanza, alla fede e alla vita sacramentale come strumenti di autentica libertà dal male.

Carlo Alessi

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