Liguria fa rima con Bandiere Blu: è la regione italiana ad averne ottenute nel 2025 il maggior numero, ben trentatré. Un primato che testimonia l’impegno dei territori e degli operatori della Blue Economy nel coniugare qualità, accoglienza e sostenibilità. Al Salone Nautico di Genova, nella giornata conclusiva, un panel organizzato da Regione Liguria ha messo al centro il futuro del turismo marittimo, con la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale Luca Lombardi, di Beatrice Cozzi Parodi, presidente del gruppo Cozzi Parodi di Santo Stefano al Mare, di Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di Commercio di Genova, di Cristina Bolla, presidente di Genova Liguria Film Commission.
A fare da cornice alla discussione anche il quadro più ampio della portualità turistica internazionale. Non è una novità di oggi, ma un dato di rilievo: Marina degli Aregai e Marina di San Lorenzo, gestiti dal gruppo Cozzi Parodi, fanno parte della rete internazionale D-Marin, che conta cinque porti in Italia e ventisei complessivamente tra Mediterraneo e Golfo. Un’integrazione che testimonia la crescente attenzione verso la Liguria come destinazione strategica per il turismo nautico di alta gamma. Proprio in questa prospettiva è in corso anche il percorso per far certificare le due marine come marine resort, un riconoscimento che andrebbe a valorizzarne ulteriormente il posizionamento internazionale.
“La Bandiera Blu è un riconoscimento che va oltre il simbolo - spiega Beatrice Cozzi Parodi - perché rappresenta il frutto di anni di impegno. È il risultato del lavoro di chi costruisce e gestisce un porto, di chi ogni giorno mantiene la struttura e accoglie i clienti con professionalità e cura. È una responsabilità condivisa, che coinvolge tutti”.
Un impegno che guarda soprattutto alla sostenibilità: “Cerchiamo di affrontarla nel modo più concreto possibile. Dove è stato possibile abbiamo già introdotto energie rinnovabili e continuiamo a utilizzarle. Abbiamo investito molto anche nel verde, trasformando i nostri porti in veri e propri giardini: spazi vivibili che non offrono solo l’accesso al mare, ma anche luoghi piacevoli da vivere a terra”.
“Dobbiamo essere sempre più sostenibili, aumentando l’uso delle fonti rinnovabili con investimenti importanti - spiega ancora, guardando al futuro -. Ma le sfide riguardano anche la tecnologia: stiamo già dialogando con operatori del settore per sperimentare soluzioni innovative che possano rendere i nostri porti più moderni ed efficienti”.
Il turismo nautico, intanto, cambia insieme alle esigenze dei clienti: “Sono cambiate le dimensioni delle barche e le strutture devono adattarsi. Marina degli Aregai ha ottenuto la prima Bandiera Blu nel 1996 e si avvicina ai trent’anni di questo percorso, mentre Marina di San Lorenzo l’ha ottenuta nel 2011. Oggi, grazie alla collaborazione con D-Marin, che gestisce porti nuovi e ne sta costruendo di altri, abbiamo l’opportunità di affrontare le nuove richieste del mercato con una prospettiva internazionale. Ma tutto questo funziona solo se anche gli operatori, oltre alle strutture, sono pronti a mettersi in gioco e ad evolversi”.
Dal lato istituzionale, l’assessore regionale al Turismo Luca Lombardi sottolinea il valore di questo primato: “Essere primi in Italia con trentatré Bandiere Blu significa che comuni e operatori hanno lavorato bene e con costanza, attuando buone pratiche che ci hanno portato a un grande risultato. È un segnale forte: la Liguria è una destinazione che punta a un turismo sostenibile e di qualità”.
“Dobbiamo fare in modo che la Liguria sia fruibile da tutti - conclude Lombardi -. Abbiamo già realizzato due guide, una dedicata alle spiagge accessibili e l’altra al turismo accessibile inteso come strutture ricettive, ma c’è ancora molto da fare e lo faremo. L’obiettivo è che la nostra regione sia davvero alla portata di ogni persona, senza esclusioni”.










