Attualità - 21 settembre 2025, 07:20

Ritardi per le patenti, le autoscuole sanremesi precisano: “Mancano istruttori qualificati”

I titolari delle Autoscuole Riunite Sanremesi e Armesi e dell’Autoscuola Internazionale Sanremo Sas chiariscono i motivi delle difficoltà: “Non sei mesi di attesa, i ritardi sono di uno o due al massimo. E la Motorizzazione non c’entra”

Ritardi per le patenti, le autoscuole sanremesi precisano: “Mancano istruttori qualificati”

Dopo le lamentele circolate in queste settimane sui ritardi nell’avvio delle guide, arrivano le precisazioni delle principali scuole guida del Ponente ligure. I titolari delle Autoscuole Riunite Sanremesi e Armesi e dell’Autoscuola Internazionale Sanremo Sas hanno voluto chiarire i motivi reali delle difficoltà, ridimensionando i tempi segnalati da alcuni utenti.

“Il problema principale riguarda la carenza di istruttori. Fare questo lavoro non è semplice: servono tutte le patenti, bisogna affrontare un corso di formazione con successivi esami complessi, spesso anche fuori provincia (e regione), e i costi per formarsi superano gli 8mila euro. È normale che non siano in molti a intraprendere questo percorso, e questo inevitabilmente riduce la disponibilità complessiva”, spiegano i proprietari, che poi aggiungono: “Di quanti istruttori avrebbe bisogno la provincia di Imperia? È difficile stabilirlo con precisione, ma si parla di almeno 15-20 unità”.

Quanto ai tempi, precisano: “Non si può parlare di sei mesi di attesa, i ritardi al massimo sono di uno o due. È vero che in questo periodo la richiesta è molto alta, perché circa l’80% degli iscritti sono studenti che hanno i pomeriggi liberi, dalle 14 alle 20, ma le ore a disposizione restano limitate. Questo può spiegare alcuni rallentamenti, ma non i numeri che sono stati riportati”.

Va considerato, inoltre, che gli istruttori e gli insegnanti non si dedicano esclusivamente alle guide pratiche: oltre alle lezioni, devono seguire corsi, aggiornamenti e altri impegni di lavoro, con il risultato che il tempo disponibile non è mai sufficiente a coprire l’intera domanda.

A tutto questo si aggiungono i cambi normativi degli ultimi anni: “L’esame, infatti, è articolato in tre fasi – teorica, orale e pratica – che richiedono un percorso ben strutturato. Chiaramente sono modifiche che possono incidere sui tempi, ma non si arriva certo a sei mesi: chi si iscrive può iniziare a guidare molto prima”.

Un ulteriore elemento che incide sulle tempistiche riguarda i privatisti, ossia chi sostiene l’esame di teoria senza iscriversi subito in autoscuola. In questi casi le attese possono risultare un po’ più lunghe, perché le scuole tendono a programmare le guide dando priorità a chi ha seguito l’intero percorso formativo.

I titolari sottolineano anche che la Motorizzazione non ha responsabilità: “Le sedute che richiediamo ci vengono fornite, non c’è un problema di esaminatori come accade in altre province. La difficoltà è unicamente legata alla mancanza di istruttori, non certo alla Motorizzazione”.

Un chiarimento che gli operatori del settore hanno voluto rendere pubblico per riportare trasparenza sul tema e rassicurare i futuri candidati: i ritardi ci sono, ma la situazione reale è ben diversa da quella descritta nei giorni scorsi.

Andrea Musacchio

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