Sanremo ha un cuore fragile e lo si vede bene nel perimetro che unisce via Corradi, piazza San Siro e via Calvi. Per mesi è stato un quadrilatero di spaccio, violenze e microcriminalità, scenario che le nostre immagini e i nostri video — risalenti a febbraio, marzo e aprile — raccontano con crudezza: persone che consumano sostanze stupefacenti direttamente alla finestra, discussioni animate che degenerano, uomini che urinano contro la concattedrale, bottiglie e cartacce a terra, carta stagnola che lascia intuire il consumo di droghe pesanti. Un “rituale” che, al risveglio, restituiva a residenti e commercianti una città deturpata.

Quella fase ha vissuto il suo apice prima dell’intervento dell’allora Prefetto Massimo Valerio Romeo che, insieme al Comune, ha disposto controlli interforze nelle zone rosse. Una stretta che ha riportato ordine e frenato i giri di alcol e droga. Nonostante ciò, le tracce di quei mesi restano e raccontano una stagione difficile, in cui una fascia di persone (tutte extracomunitarie, poi identificate dalle forze dell’ordine), ha imposto i propri ritmi a strade che sono anche vetrine della città.

Il sindaco Alessandro Mager e le forze dell’ordine hanno più volte ribadito che Sanremo è “vittima di pochi manigoldi”. È un dato di fatto che la gran parte dei cittadini non abbia nulla a che vedere con queste dinamiche, ma gli episodi di violenza, spesso legati a scontri tra bande rivali, hanno inciso sulla percezione di sicurezza. Se da un lato si parla di droga e spedizioni punitive, dall’altro si tratta anche di liti per motivi futili, esasperate dall’alcol.

Gli episodi recenti, inoltre, dicono che la ferita non è ancora chiusa. Dalla minaccia con un mitra finto in via Corradi a un arresto tra piazza San Siro e via Carli (entrambi nella settimana successiva a Ferragosto), la cronaca restituisce ancora segnali di allarme. I commercianti della zona, che ammettono un miglioramento della situazione dopo l’intensificarsi dei controlli, non nascondono però le loro preoccupazioni: “Con i controlli è cambiato molto, soprattutto in via Carli. Però non possiamo dire che il problema sia sparito. Restano schiamazzi, urla e persone ubriache fino a tarda notte”.

A confermare i timori, le immagini più recenti mostrano gruppi che stazionano davanti ad alcuni minimarket del centro fino a notte fonda, bevendo e urlando, disturbando la quiete dei residenti. E la domanda che si pongono in molti è perché "in alcune zone viga il divieto di consumo di alcol oltre una certa ora, mentre in altre questo limite non sembra esistere?"

La questione sicurezza a Sanremo resta dunque un tema aperto, un nodo che lega percezione, controllo e gestione del territorio. Il futuro di Sanremo si gioca anche qui, tra quelle vie che di giorno profumano di storia e di sera rischiano di cambiare volto. Ma oltre al contrasto tra luce e ombra c’è un problema che più volte è stato evidenziato: servono leggi a livello nazionale chiare che permettano alle forze dell’ordine di intervenire con maggiore forza e rapidità, senza zone grigie che lascino spazio al degrado.
A questo si aggiunge il nodo delle risorse umane: gli agenti oggi in servizio non sono sufficienti a coprire tutto il territorio, soprattutto nei mesi estivi, quando la popolazione raddoppia e la pressione sulla città cresce in modo esponenziale.
È qui che si misura la vera sfida: non solo mantenere l’immagine di città turistica, ma garantire che tutti i residenti e tutti i visitatori possano sentirsi sicuri. Come ribadito dagli stessi abitanti e commercianti, "una città che attrae migliaia di persone deve essere messa nelle condizioni di difendere il proprio cuore con mezzi adeguati, trasformando la sicurezza da emergenza a normalità".










