Generazione Sanremo rompe il silenzio e interviene con forza sul tema della sanità nel Ponente ligure, denunciando una serie di scelte che rischiano di marginalizzare ulteriormente il territorio rispetto al resto della regione.
Il caso più emblematico, secondo il gruppo civico, è quello della maternità di Sanremo, ristrutturata con un investimento di 5 milioni di euro e reinaugurata nel 2024. Nonostante la modernità e la funzionalità del reparto, i cesarei programmati sono stati spostati a Imperia, penalizzando i numeri delle nascite locali. A ciò si aggiunge il ricorso a medici di cooperativa, con costi elevati e scarsa continuità. “La maternità di Sanremo va difesa e potenziata — afferma Generazione — non può essere sacrificata per scelte politiche che ignorano la qualità del servizio”.
Preoccupazione anche per il progetto di fusione tra ASL1 Imperiese e ASL2 Savonese, tornato di attualità. “Accorpare le aziende sanitarie significa allontanare le decisioni dal territorio, aggravando lo svuotamento dei presidi locali. Chiediamo garanzie: l’autonomia della sanità nel Ponente va tutelata”.
Il gruppo segnala inoltre gli effetti del congelamento dei budget regionali, che ha già colpito le case di riposo: nuove ammissioni bloccate, rette più alte e Comuni costretti a farsi carico delle famiglie più fragili. “Queste scelte scaricano i costi sui territori senza assumersi le proprie responsabilità”.
“Non stiamo parlando di numeri o tecnicismi — si legge nella nota — ma di vita quotidiana: mamme che devono decidere dove partorire, anziani che non trovano posto in casa di riposo, cittadini costretti a spostarsi chilometri per una visita”.
In questo contesto, Generazione Sanremo saluta con favore la convocazione della Commissione Sanità del Comune, prevista per giovedì 28 agosto dal presidente Cavallero, con il consigliere Toesca in veste di vicepresidente. “Un’occasione importante per riportare al centro il diritto alla salute e la dignità del Ponente ligure”.





