Attualità - 11 agosto 2025, 07:05

Imperia, la Leidaa commenta l’entrata in vigore della Legge Brambilla sulla tutela degli animali

La presidentessa Letizia Balsamo esprime la sua soddisfazione: "Ora gli animali sono soggetti giuridici, ci sentiamo finalmente tutelati”

Imperia, la Leidaa commenta l’entrata in vigore della Legge Brambilla sulla tutela degli animali

Dal 1 luglio è in vigore la nuova legge Brambilla, che inasprisce le pene nei confronti di chi viene scoperto in atti di maltrattamento contro gli animali: una nuova normativa che è stata accolta con gioia dai gruppi animalisti di tutta Italia, tra cui anche quelli della provincia di Imperia.

"Si tratta di una legge che ha rivoluzionato tutto - afferma Letizia Balsamo, presidente della Leidaa (Lega italiana difesa animale e ambiente) di Imperia e del movimento animalista provinciale - rendendo l'animale un vero e proprio soggetto giuridico in questi casi di maltrattamento, riconoscendolo come figura che soffre. Noi qui sul territorio facciamo moltissimi interventi e ci arrivano praticamente ogni giorno segnalazioni. E non nascondo che questa nuova legge, voluta dall'onorevole Brambilla, per noi è veramente un qualcosa di importante, che ci permette anche di sentirci più tutelati".

La speranza è che con la nuova normativa cambi anche il rapporto con le istituzioni e gli altri enti: "Quando noi riscontriamo casi di maltrattamento, con le vecchie normative l'area di intervento anche da altri enti era comunque più limitata. Ora che nei confronti degli animali arriva questo riconoscimento a livello legale, con anche un inasprimento delle pene, ci aspettiamo che ci sia una trasformazione nel sistema, che in parte stiamo già vedendo e questa cosa ci riempie di felicità. Sarà molto importante in questo senso il lavoro in sinergia con l'Asl, la quale è chiamata a constatare l'effettivo maltrattamento e anche interventi per vietare alle persone il possesso di animali in casi particolari".

Ma cosa cambia con la Legge Brambilla? Tra i cambiamenti più rilevanti introdotti dalla nuova normativa c’è l’inasprimento delle pene per chi maltratta o uccide animali. Uccidere un animale con crudeltà, ad esempio infliggendo sofferenze prolungate, può costare fino a quattro anni di carcere e sessantamila euro di multa. Anche i maltrattamenti vengono puniti con pene detentive che possono arrivare a due anni e con multe fino a trentamila euro. La legge è particolarmente severa con chi organizza o partecipa a combattimenti tra animali, punendo i promotori con la reclusione fino a quattro anni e sanzioni economiche che possono raggiungere i centosessantamila euro.

Particolare attenzione viene data anche al traffico illecito di cuccioli, che prevede pene da quattro a diciotto mesi e sanzioni pecuniarie fino a trentamila euro, con la possibilità di revoca definitiva delle autorizzazioni per le attività commerciali recidive. La legge introduce inoltre una serie di divieti assoluti, come quello di tenere i cani alla catena, utilizzare pellicce di gatto domestico, abbattere animali sequestrati prima della fine del processo o detenere esemplari di specie protette.

Un’ulteriore novità è l’estensione di misure del Codice Antimafia, come la sorveglianza speciale o la confisca dei beni, alle persone coinvolte abitualmente in reati come il traffico di animali o l’organizzazione di combattimenti.

Tutta questa serie di provvedimenti è vista di buon occhio dal Leidaa, che continuamente si trova ad ffrontare situazioni di ogni tipo: "Io ricevo ogni giorno chiamate e segnalazioni - racconta la presidentessa Balsamo - con anche casi brutti, tipo uno di allevamento a fini di combattimento a Perinaldo. Sono tanti i casi e anche noi abbiamo bisogno di aiuto per poter seguire tutte le situazioni; aiuti sia da parte dei volontari che da parte delle istituzioni, perché comunque bisogna sempre rapportarsi alle persone che si hanno di fronte e giudicare caso per caso. Non è una cosa facile, ma questa nuova legge potrebbe essere di aiuto, rendendo anche più saldo il rapporto con le forze dell'ordine e gli enti pubblici".

Elia Folco

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