Attualità - 06 agosto 2025, 12:14

Sanremo: nonostante le rassicurazioni al Borgo l'ufficio postale non riapre, 400 firme raccolte e preoccupazione tra i residenti

Sono circa 18mila e molti utilizzano l'ufficio postale anche come banca. Molti i disagi

Sanremo: nonostante le rassicurazioni al Borgo l'ufficio postale non riapre, 400 firme raccolte e preoccupazione tra i residenti

I residenti del quartiere Borgo di Sanremo vogliono certezze e non si fidano delle promesse fatte. Stiamo parlando dell’ufficio postale di via Galileo Galilei, a ridosso del piazzale che porta il nome del quartiere e che è chiuso da quasi due mesi, ufficialmente per una serie di lavori. Sottolineiamo ufficialmente perché, di fatto, interventi in questo periodo di chiusura non se ne sono visti ed i residenti, soprattutto le persone anziane che non possono recarsi in centro e nemmeno all’ufficio di via Pietro Agosti, temono che la chiusura temporanea sia solo l’anticamera di quella totale.

Proprio nella giornata di ieri, il presidente del Consiglio comunale di Sanremo, Alessandro Il Grande, ha ricevuto una missiva dalla filiale di Imperia, che rassicurato che si tratta di una “Sospensione temporanea del servizio causata da una perdita d’acqua a monte del contatore e che la chiusura è stata disposta per tutelare la sicurezza e l’agibilità dei locali, sia per i dipendenti che per i clienti. L’azienda ha già sollecitato un pronto intervento da parte della società idrica e, non appena saranno eseguite le opere necessarie, l’ufficio tornerà pienamente operativo. Al momento non è possibile indicare una data certa per la riapertura, ma possiamo assicurare che non si tratta di una chiusura definitiva”.

Ma i residenti non ci stanno: “Siamo veramente preoccupati – ci hanno detto questa mattina mostrandoci le firme raccolte nella petizione – perché il ridimensionamento che abbiamo già visto in altre zone della città e nei piccoli centri dell’entroterra, potrebbe colpire anche il nostro quartiere”. I residenti, sotto l’egida istituzionale del Consigliere comunale di opposizione Daniele Ventimiglia, stanno lottando per evitare la chiusura di un ufficio molto utilizzato da anni.

Sono state raccolte quasi 400 firme e, sabato scorso era stato anche organizzato un sit-in di protesta, poi annullato in quanto dall’ufficio postale provinciale era stata annunciata la riapertura in via Galilei per ieri. Ma l’ufficio è ancora vuoto. “Non vorremmo essere presi in giro – hanno detto alcuni residenti - ma solo sapere cosa intende fare l’azienda Poste Italiane. Da quasi due mesi l’ufficio è chiuso ed è in atto un tira e molla che non ci piace”.

Il quartiere è particolarmente popolato e si contano circa 18mila residenti, tra quelli che vivono in via Galilei, attorno al piazzale del Borgo e nella zona sovrastante, tra il Tinasso e le diverse strade denominate Borgo Opaco. “Ci dicano qualcosa e al più presto – terminano i residenti – perché la situazione è ormai al collasso. Ci sono moltissimi anziani che, solo per ritirare la pensione, si devono affidare ad amici e parenti, visto che non possono recarsi di persona in via Agosti e, men che meno, in centro”.

I firmatari della petizione hanno anche evidenziato una serie di problematiche con parte del personale che faceva parte dell’ufficio ma ora chiedono solo di poterlo riavere per le classiche operazioni, sia postali che bancarie. In molti, infatti, da tempo hanno aperto un conto postale, proprio confidando sulla presenza dell’ufficio e, in quel modo, evitavano di recarsi in banca, ovviamente in centro.

Molti, fortunatamente, utilizzano i sistemi on line, sia delle banche che delle stesse Poste, ma gli anziani non vanno molto d’accordo con smartphone, tablet e tecnologia in genere. Solitamente ripongono fiducia nelle persone e, anche solo il contatto umano con chi è allo sportello, può garantire una maggiore affidamento. La preoccupazione per la chiusura è salita proprio in queste ultime ore visto che, avendo annunciato lavori all’interno e con il mese di agosto iniziato, sembra difficile che gli stessi possano svolgersi prima di settembre.

Al Borgo attendono risposte.  

Carlo Alessi

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