Scoppia la polemica a Pigna per il divieto di somministrare cibo ai gatti randagi per evitare un possibile sovrappopolamento dei felini, un rischio igienico-sanitario e degrado nel centro storico. Una decisione presa visto l'abbandono continuo di cibo, contenitori e coperte in vari punti del paese.
"Una decisione eticamente inaccettabile e in netto contrasto con la Legge nazionale 281/91 e la legge regionale Liguria 23/2000, che riconoscono e tutelano le colonie feline come parte integrante del territorio" - dicono le associazioni Gruppo Gattare Vallecrosia, La Tribù dei Gatti di Ventimiglia e il Gattile “Randagi Fortunati” di Ventimiglia che esprimono profondo sdegno e dissenso nei confronti dell’ordinanza che vieta la somministrazione di cibo ai gatti randagi - "Vietare il cibo non ferma il randagismo, lo aggrava. È un atto di abbandono istituzionale che colpisce gli animali più fragili e le persone che da anni, con dedizione e a proprie spese, si occupano del loro benessere".
"Ogni animale randagio è sotto la responsabilità del Comune, come fosse un cittadino invisibile" - mettono in evidenza il Gruppo Gattare Vallecrosia, la Tribù dei Gatti di Ventimiglia e il Gattile “Randagi Fortunati” di Ventimiglia - "Lasciarli senza cibo non è una soluzione: è crudeltà. Le nascite si fermano con le sterilizzazioni, non con il silenzio e l’abbandono. A fronte dell’inerzia dell’amministrazione comunale, sono i volontari ad aver agito concretamente. I numeri parlano chiaro: 43 gatti sterilizzati dal Gattile di Ventimiglia, grazie alle offerte dei cittadini; 10 gatti sterilizzati a Buggio dalla Tribù dei Gatti; 20 sterilizzazioni effettuate dall’ASL e numerosi cuccioli salvati, curati dal Gattile di Ventimiglia. Tutto questo senza un euro di contributo pubblico mentre il Comune da due anni ha lasciato decadere la convenzione con l’ASL".
"Ricordiamo che un Sindaco può regolamentare le modalità di somministrazione del cibo ma non può vietarlo in modo assoluto: ciò violerebbe la legge. Chiediamo formalmente: il ritiro immediato dell’ordinanza; l’apertura di un tavolo di confronto tra amministrazione, ASL, forze dell’ordine e associazioni; il ripristino della convenzione con l’ASL per le sterilizzazioni e una politica seria e strutturata di tutela dell'animale sul territorio" - affermano il Gruppo Gattare Vallecrosia, la Tribù dei Gatti di Ventimiglia e il Gattile “Randagi Fortunati” di Ventimiglia - "I gatti randagi sono patrimonio collettivo. Non si risolve un problema chiudendo gli occhi e vietando il cibo. Si risolve agendo con coscienza, rispetto e responsabilità. È tempo che anche l’amministrazione di Pigna se ne faccia finalmente carico".








