Dopo la serata inaugurale che ha visto una line-up quanto mai varia e assortita, la 26ª edizione di Rock in the Casbah si prepara per un secondo appuntamento all'insegna di altre sfaccettature musicali. Sul palco di San Costanzo l’hip hop dei giovanissimi Dietro l'Angolo, quindi Esma, l’interessante progetto elettronico de Lo Straniero, già apprezzato da queste parti e protagonista di svariati lavori editi da case discografiche di respiro nazionale, e il ritorno dei Jerrycans, alfieri di una commistione quanto mai danzereccia tra il blues di Pino Daniele ed il folk/funk dei Napoli Centrale.
Quella d'esordio è stata una serata nella quale i palati fini del cantautorato, quelli del pop-rock, del reggae e del funk hanno trovato la loro collocazione musicale naturale tra le mura della Pigna. La solita folla della prima sera consolidata ormai da queste parti ha partecipato attivamente agli show, una danza spesso liberatoria alternata ad un ascolto attento. Le emozioni di questo stage 'impossibile' sono palpabili e decise. Prima piacevole scoperta l’aperitivo vigoroso di Edoardo Cinalski, grande finezza nu-jazz, con una voce di incredibile estensione. L’appuntamento si ripeterà nei prossimi giorni trasformando la piazzetta del bar in un momento raffinato. Il momento del live è stato anticipato dal saluto a Francesco Camarda al quale la rassegna è dedicata, lo speaker Simone Parisi ha voluto inserire nel ricordo anche Ozzy Osbourne, icona assoluta del rock i cui funerali si sono svolti nella stessa giornata.
Gianaldo, un cantautore da scrittura incisiva e mai banale, ha avuto l’onore e l’onere di aprire la rassegna. Si sentirà parlare di lui. Electroposh è un progetto molto curato, con musicisti di lungo corso riuniti in un progetto originale molto ben scritto, ritmi che strizzano l’occhio alle produzioni musicali in heavy rotation nelle radio nazionali. Blessed Rebels, un reggae che vira nei ritmi dancehall, una formazione allargata con coriste ed ospiti speciali come Nicholas Groowers gia protagonista nelle edizioni precedenti di Rock in the Casbah. Grande impatto sonoro e vera attitudine, impossibile star fermi di fronte al loro incedere 'in levare'. “Salta”, il loro brano finale, ha letteralmente fatto saltare la folla.
Gran finale coi Groovyboyz, talenti assoluti, tutti provenienti dal conservatorio di Nizza. Qualcuno anni fa definì qualcuno di loro “Braccia rubate alla PlayStation” tanta è sempre stato il loro grande amore nei confronti della musica. La capacità dei ragazzi è anche quella di radunare ormai un pubblico giovane ed amante del funk. C’è speranza per la musica.





