Metti una sera con Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Metti le canzoni di Pino Daniele, il mare a pochi passi, la brezza che accarezza le note e il battito condiviso di un pubblico rapito. No, non è un sogno. È quanto è successo giovedì sera all’Auditorium Franco Alfano, nel cuore del parco Marsaglia, in un’altra serata da incorniciare per la rassegna Sanremo Summer Symphony.
Il concerto “Pino a metà” è stato più di un omaggio: un atto d’amore. Un rito collettivo tra memoria e presente, che ha unito sul palco due anime diverse e complementari della Napoli musicale – Bennato e Montecorvino – con la potenza e la grazia della Sinfonica sanremese diretta dal maestro Valter Sivilotti, autore anche degli arrangiamenti.
Lontano da ogni imitazione, Bennato e Montecorvino hanno scelto la via più difficile e sincera: non replicare Pino Daniele, ma attraversarlo. Con rispetto, con coraggio, con poesia.
“L’arte fa tremare”, aveva detto Pietra Montecorvino in conferenza stampa. E lo ha fatto davvero. Con la sua voce graffiata, emozionata, viva, ha interpretato alcune delle pagine più intime e struggenti del repertorio danieliano: Assaje, Bella 'mbriana, A pucundria, fino a I’ so’ pazzo, trasformando ogni brano in un incontro, in una confessione tra sé, il pubblico e l’anima di Pino.
Eugenio Bennato, dal canto suo, ha portato il ritmo e l’impegno civile, con brani del suo repertorio come Il mondo corre, Grande minoranza, Sponda Sud, Ritmo di contrabbando, ma anche dell'amato amico Pino Daniele, con la commovente Napul’è, prima di chiudere con l’invocazione di speranza che è Che il Mediterraneo sia.
Insieme, Montecorvino e l’Orchestra Sinfonica, hanno offerto durante il concerto un viaggio emozionale che ha toccato alcuni dei brani più amati: Chi tene o’mare, Terra mia, Notte che se ne va, Tutta n’ata storia, Quanno chiove, Quanno, A me me piace o blues, e la poetica Anna verrà.
Un’altra serata da tutto esaurito, un altro capitolo della rassegna estiva che sta restituendo a Sanremo un’estate culturale viva, raffinata e popolare insieme. E forse è proprio questo il segreto del successo: la capacità di far ballare, pensare, ricordare. Di emozionare con sincerità.
E quando tutto questo accade sotto le stelle, con la musica che sa di verità e il mare che ascolta… allora sì, Sanremo torna a essere davvero città della canzone.
(Foto di Erika Bonazinga)



































