Un nostro lettore, Livio, ci ha scritto il suo sfogo da malato oncologico sulla situazione della sanità in provincia di Imperia e nel comprensorio intemelio, dopo tanta frustrazione subita negli ultimi anni:
“Se un malato grave si ritrova solo e senza mezzi per potersi muovere dalla zona intemelia e dal suo entroterra verso Sanremo, Imperia, Pietra Ligure e oltre si ritrova a combattere, non solo contro una brutta malattia, ma contro una mancanza di strutture e con personale stressato e per niente empatico. In questa zona è stato chiuso l’ospedale di Ventimiglia, quello di Bordighera è privatizzato e sono stati chiusi ambulatori. Per visite ed esami diagnostici bisogna recarsi a Sanremo, Imperia, Pietra Ligure o Genova. Per molti esami il referto poi non può essere ritirato online o presso un ufficio in zona, ma bisogna tornare presso lo stesso Ospedale dove è stato effettuato. Farsi ore di viaggio su corriere o treni regionali, mai in orario, sotto un sole cocente solamente per ritirare un referto nel 2025 è inaccettabile. Rispetto al comprensorio di Sanremo ed Imperia, a Ventimiglia siamo pazienti di serie B. Basterebbero ambulatori per effettuare visite di controllo e un ufficio dove poter ritirare i referti. Chi non è costretto ad affrontare questa ‘Via Crucis’ non ne è al corrente, mentre lo sanno bene i pazienti e i loro cari. Chi ha creato questa situazione? Se chi non avendo la forza o possibilità economiche deve arrendersi alla malattia che ce lo dicano. La frustrazione è persino maggiore del cancro”.





