Attualità - 14 giugno 2025, 07:30

intervento dei Vescovo sulla sentenza per un figlio di due donne: Antei (Mia Arcigay) "Parole gravi, che offendono ancora una volta milioni di persone LGBT+"

La Corte Costituzionale riconosce il diritto per due donne di essere entrambe madri del figlio che crescono insieme

intervento dei Vescovo sulla sentenza per un figlio di due donne: Antei (Mia Arcigay) "Parole gravi, che offendono ancora una volta milioni di persone LGBT+"

Marco Antei, presidente di Mia Arcigay della nostra provincia interviene in risposta al Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, che a fine maggio scorso ha rilasciato una intervista a ‘Il Giornale’. In quell’intervento Suetta ha commentato duramente la sentenza della Corte Costituzionale che riconosce il diritto, per due donne, di essere entrambe madri del figlio che crescono insieme, anche quando non entrambe sono madri biologiche.

“Dopo settimane di lavoro intenso, trovo finalmente un momento per rispondere alle sue dichiarazioni – dice Antei - in merito alla recente sentenza della Corte Costituzionale, che riconosce la possibilità, per due donne, di essere entrambe madri del figlio che crescono insieme, anche quando non entrambe sono madri biologiche. Nel suo intervento, lei afferma che questa sentenza rappresenterebbe un ‘capriccio di soggetti adulti a scapito dei più piccoli’. Parole gravi, che offendono ancora una volta milioni di persone LGBT+, e in particolare tante donne lesbiche che, desiderose di costruire una famiglia, affrontano ostacoli enormi pur di garantire ai propri figli amore, stabilità e tutela”.

“Mi permetta, con rispetto, una riflessione. Quando lei prega la Sacra Famiglia – prosegue Antei - dice mai a Giuseppe e Maria che hanno sbagliato? Che hanno ‘violato la natura’ perché Giuseppe ha cresciuto un figlio non suo, e Maria è diventata madre senza rapporto carnale? Le sembra davvero un modello tanto lontano da una donna che partorisce e dalla sua compagna che accoglie, ama e cresce quel figlio che, a tutti gli effetti, è anche il suo? Respiri, si fermi un istante, rilegga l’ultima frase e rifletta, senza pregiudizi. Lei sostiene anche che ‘un figlio ha il diritto di nascere e crescere all’interno di un contesto formato da un uomo e da una donna’. Ma lei sa, vero, che le famiglie formate da due donne esistono? Che crescono figli in Italia e all’estero, a prescindere dal suo consenso? Capisco che queste famiglie arcobaleno possano non piacerle, ma esistono, ed esisteranno sempre, che a lei piaccia o no. Dunque, mi permetta di chiederle: qual è la sua soluzione concreta? Separare le madri dai loro figli, per poi affidarli a una coppia eterosessuale? Oppure accettare la realtà, e lavorare affinché quei bambini crescano tutelati, con gli stessi diritti degli altri?”

“Se davvero si batte per il bene dei più piccoli – termina Antei - le chiedo con onestà: conosce un’alternativa migliore di quella in cui i figli crescono con le uniche persone che considerano la loro famiglia?”

Redazione

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