Cronaca - 07 maggio 2024, 09:31

Blitz della Finanza a Sanremo, arrestato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti

Inchiesta delle Fiamme Gialle per presunte mazzette legate al porto e a Esselunga. In manette anche Signorini e Spinelli. In totale sono nove i destinatari di misure cautelari

Il presidente Giovanni Toti sull'auto della Guardia di Finanza (foto Ansa)

Il presidente Giovanni Toti sull'auto della Guardia di Finanza (foto Ansa)

Il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, da questa mattina è agli arresti domiciliari a Genova con l'accusa di corruzione. Il governatore è coinvolto in una maxi operazione della Guardia di Finanza che ha visto il fermo anche dei vertici del porto di Genova e di Esselunga.
Il blitz delle Fiamme Gialle è scattato in mattinata a Sanremo, all'hotel Lolli, dove il governatore soggiornava in attesa dei due impegni che lo attendevano in mattinata tra Ventimiglia (incontro con Flavio Briatore e il sindaco Flavio Di Muro) e Bordighera (visita all'ospedale Saint Charles di Bordighera).
L'operazione è scattata la scorsa notte intorno alle 3.30. I militari sono sono presentati alla reception dell'hotel Lolli, per poi avviare le pratiche che si sono prolungate sino alle 9 di questa mattina, quando le auto della Finanza con il presidente al seguito sono partite verso Genova.

Si legge nel comunicato della Finanza: “I militari del comando provinciale di Guardia di Finanza di Genova stanno dando esecuzione a un'ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, su richiesta della Procura della Repubblica nei confronti di: Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura della custodia cautelare in carcere), presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari); Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini e del Presidente della Regione Liguria); Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria); Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti di Paolo Emilio Signorini); Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A. (destinatario della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, accusato di corruzione nei confronti del Presidente della Regione Liguria); Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, accusato del reato di “corruzione elettorale” (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e di corruzione per l’esercizio della funzione, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari; Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova; Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla p.g., accusato del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p., in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova”.

Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli il G.i.p. ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati contestati - prosegue la nota delle Fiamme Gialle - secondo la prospettazione della Procura della Repubblica, quanto ai reati di corruzione, al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti si contesta di aver accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro (40 mila erogati l'8 e il 9 dicembre 2021 al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15 mila erogati il 25 maggio 2022 al Comitato Giovanni Toti; ulteriori 15 mila erogati l'8 settembre 2022 al Comitato Giovanni Toti e 4.100 euro erogati il 10 marzo 2023 come partecipazione alla cena elettorale del 10 marzo 2023 per Giovanni Toti) a fronte dell'impegno di: 'trovare una soluzione' per la trasformazione della spiaggia libera di Punta dell'Olmo da 'libera' a 'privata'; agevolare l'iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare Punta dell'Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per 30 anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale approvata il 2 dicembre 2021; di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7 giugno 2022 e 19 dicembre 2022); di assegnare a Spinelli un'area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI); di agevolare l'imprenditore nella pratica del "tombamento" di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29 luglio 2022). Al presidente della Regione Liguria e a Matteo Cozzani (capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria) viene contestato di aver accettato la promessa di Francesco Moncada (consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.a.) di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12 giugno 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative all'apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona”.

A Paolo Emilio Signorini - si legge ancora - in qualità di presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, viene contestato di avere accettato da Aldo Pinelli utilità e altre promesse l'utilità a fronte dell'impegno: di accelerare la calendarizzazione della pratica del Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la suddetta concessione per 30 anni; di favorire Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l'autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del "trombamento" di Calata Concenter; di consentire ad Aldo Spinelli un'occupazione abusiva dell'area dell'ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante. Le utilità sono consistite: nella consegna da parte di Aldo Spinelli di 15 mila euro in contanti a Paolo Emilio Signorini il 14 luglio 2022; nell'avere Aldo Spinelli, nel periodo compreso dal 31 dicembre 2021 al 12 marzo 2023, procurato a Signorini 22 soggiorni di lusso a Montecarlo presso l'Hotel de Paris di Montecarlo, per un totale di 42 notti, comprendenti anche giocate al Casinò e servizi extra quali servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici, un posto tenda nella spiaggia della struttura alberghiera durante il periodo estivo e la partecipazione a eventi esclusivi, quali la finale del torneo internazionale del tennis "Rolex Montecarlo Masters" o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate ai clienti più importanti del Casinò di Montecarlo per un valore complessivo superiore a 42 mila euro, nonché fiches per effettuare puntate alla casa da gioco di Montecarlo, una borsa Chanel (regalo destinato a terzi) in data 30 luglio 2022; nell'avere l'imprenditore offerto il 28 gennaio 2022 a Signorini un incarico con retribuzione pari a 300 mila euro all'anno una volta terminato il mandato quale presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale; nell'avere l'imprenditore offerto in data 16 dicembre 2022 a Signorini la possibilità di disporre, durante un programmato viaggio a Las Vegas, di un'elevata quantità di denaro, attingendo dalle disponibilità delle carte di credito di Aldo Spinelli”.

A Paolo Emilio Signorini viene contestato anche di aver ricevuto da Mauro Vianello (titolare del 54,19% delle quote dell’impresa Santa Barbara S.r.l., attiva nel settore degli affari concernenti i trasporti e le comunicazioni e specializzata nei servizi di prevenzione, vigilanza e primo intervento antincendio nell’ambito del porto di Genova) - si legge ancora nella nota della Guardia di Finanza - a fronte di un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara S.r.l.: la disponibilità di un’autovettura di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo nelle date rispettivamente del 15 e del 18 aprile 2022; il pagamento della fattura datata 27 giugno 2022 dell’importo di 6.600 euro emessa a favore di Paolo Emilio Signorini dall’impresa incaricata dell’organizzazione del banchetto nuziale della figlia di Signorini; un Apple watch del valore di 439 euro (regalo destinato a terze persone - acquisto effettuato in data prossima al 1° agosto 2022; un soggiorno nell’appartamento di proprietà di Vianello dal 3 al 10 agosto 2022 messo a disposizione dall’imprenditore alla moglie e alla figlia di Paolo Emilio Signorini”.

Secondo la prospettazione della Procura della Repubblica - prosegue la nota - quanto al reato di corruzione elettorale, a Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente”, Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di corruzione elettorale (art. 86 DPR 570/1960). In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 costoro sono accusati di aver promesso posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l’indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista (questi ultimi non sono sottoposti a indagini). A Italo Cozzani, Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa (non anche al presidente della Regione, non essendo emersi elementi a suo carico) è contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p., per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. Analogo reato di corruzione elettorale (art. 86 DPR 570/1960) viene contestato a Italo Maurizio Testa, Arturo Angelo Testa, in concorso con Stefano Anzalone, quale candidato al Consiglio regionale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente” (nei confronti del quale non è stata formulata alcuna richiesta di misura cautelare con riferimento al reato di cui all’art. 86 DPR 570/1960). In occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020 questi promettevano posti di lavoro a più persone per far convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova e comunque siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso il candidato Anzalone Stefano. Anzalone offriva ai fratelli Testa il sostenimento delle spese di vitto e soggiorno in Genova dei predetti fratelli nel periodo compreso tra il 10 ed il 19 settembre 2020). Il reato è aggravato (per quanto concerne i fratelli Testa, non anche per Anzalone) per essere stato commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. Analogo reato di corruzione elettorale (art. 86 DPR 570/1960) viene contestato a Venanzio Maurici. Quale elettore e referente “genovese” del clan Cammarata del Mandamento di Riesi, in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020, per dare il proprio voto alla lista “Cambiamo con Toti Presidente”, accettava la promessa di un posto di lavoro in favore del compagno convivente della figlia. All’indagato viene contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1 c.p. per essere stato commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. L’indagine scaturisce da una trasmissione di atti per competenza proveniente dalla Procura della Repubblica della Spezia che ha svolto indagini in un procedimento collegato, nell’ambito del quale in data odierna è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia. Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento ed osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della citata Procura della Repubblica. L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti: finanziamenti (ritenuti illeciti) per la compagine politica facente capo al presidente della Regione Liguria; erogazioni (ritenute illecite) di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale; l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti/utilità ricevuti. Sono in corso altresì perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica”.

In aggiornamento

Redazione

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