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Attualità | 25 aprile 2024, 12:45

Imperia, la festa del 25 Aprile. Scajola: “Non deve essere un giorno divisivo, è la festa di tutti” (foto)

Il 79° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo commemorato in piazza della Vittoria

Imperia, la festa del 25 Aprile. Scajola: “Non deve essere un giorno divisivo, è la festa di tutti” (foto)

Imperia ha commemorato il 79° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Le commemorazioni del 25 aprile, che hanno avuto  inizio con la deposizione delle corone di alloro ai Piani presso il Monumento ai Caduti civili e partigiani della Val Prino e presso il mausoleo della Resistenza al cimitero di Porto Maurizio e quello di Oneglia, hanno visto poi lo svolgimento delle celebrazioni ufficiali in piazza della Vittoria, alla presenza delle massime autorità civili e militari. 

Dopo l’alzabandiera, la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai caduti e la sua benedizione, si è tenuto il saluto del prefetto Valerio Massimo Romeo, quello del sindaco Claudio Scajola e l’orazione ufficiale di Franco Manzitti, giornalista e scrittore.

"Sono trascorsi 79 anni dalla Liberazione d’Italia dal nazifascismo. Sono trascorsi 79 anni dalla fine della dittatura e dalla riconquista della libertà", ha detto Scajola

"Ogni anno, per ragioni anagrafiche, ci avviciniamo al momento in cui gli eventi qui ricordati non saranno più testimoniati dai protagonisti dell’epoca. Ed è proprio in quel momento, quando la testimonianza viva viene meno, che l’impegno delle istituzioni, a partire da quelle scolastiche, deve diventare più forte. Evitando la facile, ma rischiosa, strada della retorica e quella del nozionismo vuoto di senso". 

"La Resistenza non è un fatto storico come un altro: non è la battaglia delle Termopili o la Guerra dei Cent’anni. Il 25 aprile rappresenta, per noi italiani, un fondamento della nostra società".

"In questo senso, l’orazione ufficiale di Franco Manzitti, storica e raffinata penna del giornalismo ligure, che ringrazio per aver accettato l’invito, ci ha permesso di riflettere, con l’eleganza che lo contraddistingue, sul significato più profondo delle celebrazioni odierne".

"Nel manifesto realizzato quest’anno per le celebrazioni è impressa una frase di Piero Calamandrei 'andate nelle montagne dove caddero i partigiani perché lì è nata la nostra Costituzione'”.

"Da quel sacrificio, soprattutto di giovani, delle più diverse origini e appartenenze culturali, la neonata Repubblica seppe prendere ispirazione per dare il meglio di sé. Tutte le forze politiche seppero mettere da parte le proprie differenze ideologiche, all’epoca molto più significative di oggi, per costruire la casa comune della nuova Italia.

"Chi oggi piega a suo piacimento il significato del 25 aprile, in un modo o nell’altro, tradisce quei valori di unità e coesione che rappresentarono la Liberazione e l’inizio dell’esperienza repubblicana e democratica.

Il 25 aprile non è, non può e non deve essere un giorno divisivo. Il 25 aprile è festa degli italiani, di tutti".

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