Attualità - 14 aprile 2024, 12:34

Molini e Triora si stringono la mano per un nuovo distributore: il primo passo a fine aprile in consiglio comunale

L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manuela Sasso porterà all’attenzione dell’assise la perizia di stima, poi inizierà l’iter e la trattativa con il privato

Il distributore chiuso di Molini di Triora

Il distributore chiuso di Molini di Triora

La valle Argentina è ‘a secco’ da troppo tempo. La chiusura del l’unico distributore di benzina della zona è stato un colpo basso per i residenti e anche per i turisti. Fino a qualche mese fa il più vicino era quello di Badalucco. Poi, dopo la chiusura dell’impianto per lavori, oggi per fare il piano bisogna percorrere una ventina di chilometri per arrivare a Taggia. Un disagio notevole per chi vive in valle, un rischio di spiacevoli imprevisti per i tanti turisti che nella bella stagione frequentano i borghi.

Ora la soluzione potrebbe arrivare grazie alla stretta di mano tra le amministrazioni comunali di Molini di Triora (capofila del progetto) e Triora guidate dai sindaci Manuela Sasso e Massimo di Fazio. I due Comuni hanno infatti steso un protocollo per fare squadra e lavorare alla riapertura dell’impianto. Il primo passo ha già una data, il 22 aprile, quando il consiglio comunale di Molini di Triora sarà chiamato a discutere la perizia di stima per valutare il valore del distributore e, poi, partire con la trattativa con la società che lo ha gestito sino alla chiusura. Infine si procederà con la manifestazione di interesse per verificare la presenza di soggetti interessati alla nuova gestione. Il sogno dichiarato sarebbe quello di riaprire entro l’estate.
Il protocollo prevede la costituzione di due gruppi di lavoro: “uno amministrativo/politico composto dai sindaci dei comuni aderenti per perseguire gli obiettivi di cui sopra, ritenuta la presenza di un impianto di distribuzione di carburante un servizio di pubblica utilità indispensabile per consentire alla popolazione presente di continuare a risiedere nell’entroterra nonché incentivare sia il ripopolamento sia lo sviluppo turistico della valle; uno tecnico, composto da dipendenti dei comuni aderenti (almeno uno per Comune)”.

L’operazione non comporterà costi per i Comuni, se non quelli relativi all’affidamento di incarico tecnico di progettazione dell’intervento di adeguamento dell’impianto che saranno suddivisi al 50% tra i Comuni. In caso di ok alla riapertura, il Comune di Triora liquiderà il 50% del valore dell’area entro 30 giorni dalla sottoscrizione del rogito.
Ora l’unico nemico sembra essere il tempo: l’estate è l’obiettivo dichiarato.

Pietro Zampedroni

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