Politica - 21 marzo 2023, 18:12

Porto di Imperia, Sardi (Si): "Il solito faraonico progetto di Scajola"

Dopo il voto in consiglio comunale

Porto di Imperia, Sardi (Si): "Il solito faraonico progetto di Scajola"

Il voto in consiglio comunale sul progetto di completamento del porto turistico è stato rappresentato da Scajola come una sorta di lascito alla città ed alla prossima amministrazione che potrà trovare già una linea segnata su cui procedere.

L'applauso dei consiglieri di maggioranza al termine dell'intervento conclusivo del sindaco più che un commiato soddisfatto da fine mandato è sembrato il tributo di adoranti spettatori di uno show pirotecnico fatto di immagini patinate con sottofondo di milioni di euro di investimenti, una sorta di paese dei balocchi. 

Scajola dopo cinque anni di amministrazione in cui poteva già da tempo operare sul porto grazie al fatto che si erano concluse le vicende giudiziarie sulla vecchia concessione demaniale e sul fallimento della Porto di Imperia spa, si è ridotto a presentare all'ultimo consiglio comunale della legislatura un faraonico progetto che poi, come avvenuto regolarmente nel passato, si dimostrerà incapace di rispettare e realizzare.

Un progetto sovraccarico di cemento sul fronte mare, dove l'unica costruzione non più prevista è quella del capannone per la cantieristica (forse per assicurarsi che non possa dare qualche occasione di lavoro) usata come alibi per dimostrare un minore impatto ambientale. 

Nel sontuoso progetto non potevano mancare l'ennesimo progetto fasullo di albergo a 5 stelle, (almeno il quinto che l'attuale sindaco ha promesso nella sua lunga carriera da annunciatore senza che se ne sia vista manco una punta) e ovviamente l’indispensabile distesa di nuovi alloggi, in parte definiti di lusso ed altri meno, forse per gli investitori più "poveri". 

Nella sfilza di tavole progettuali “spicca” la realizzazione della torre piloti del porto che ricorda sinistramente il dipinto della torre di Babele del pittore Bruegel, a presagio del probabile esito dell’ennesima promessa buttata in pasto agli elettori imperiesi alla vigilia del voto di maggio.  

Se il progetto presentato è con tutta evidenza la solita smargiassata destinata a ridimensionarsi ed a immiserirsi in fase di realizzazione con la nota tecnica delle varianti in corso d’opera, il piano finanziario su cui si basa è tanto fragile quanto evidentemente una fregatura per la città.

Le risorse necessarie per realizzare tutte le inutili palazzine di servizio o residenziali, secondo il piano finanziario verrebbero solo in parte coperte con quanto realizzato dalle relative concessioni demaniali d'uso, mentre la copertura di gran parte del mastodontico investimento si ricaverebbe grazie al margine che garantirebbero le concessioni per i posti barca. 

Per garantire il finanziamento degli investimenti per realizzare una colata di cemento sulla costa, la durata delle concessioni demaniali per i posti barca e per le opere edilizie realizzate dovrà essere di ben 65 anni, tempo nel quale di fatto il comune e la sua società pubblica di gestione ipotecherà il porto precludendosi ogni possibilità di ritorno economico.

Una idea tanto insensata per il presente come per il futuro in quanto tra 65 anni, quando tutte le opere realizzate torneranno nella disponibilità del comune, necessiteranno di investimenti e manutenzioni per cui o ci si dovrà indebitare o prevedere nuove concessioni a chi se ne farà carico, rimandando ancora ogni beneficio per la città.

Ecco quindi il vero lascito amministrativo che "generosamente" Scajola lascia alla città, una operazione che è l'arma elettorale che utilizza per cercare di riconfermarsi e poi se rieletto, rimescolare le carte riconsegnandoci nella realtà opere assai più grigie che luccicanti ed un porto tanto ricco di speculazione e cemento quanto povero di utilità per i cittadini.

A chi non crede che affidarsi all' “ipotecatore” Scajola sia una scelta saggia proponiamo un progetto di completamento del porto realizzabile, che sostituisca le opere residenziali con aree di espansione delle attività produttive (cantieristica e servizi), in grado di offrire nuove occasioni di lavoro e che preveda una concessione demaniale più breve che eviti alla città di ipotecare il proprio futuro a favore dei soliti interessi

Redazione

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