Al Direttore - 29 gennaio 2023, 09:33

I Liguri dalle origini al dominio sui mari. Un altro stralcio della nostra storia raccontata da Pierluigi Casalino

Storici come Tacito, Svetonio, Diodoro Siculo, Sallustio e Plutarco convergono tutti nel definire i Liguri popolo selvaggio e combattivo, non indolente e frugale...

I Liguri dalle origini al dominio sui mari. Un altro stralcio della nostra storia raccontata da Pierluigi Casalino

Della reputazione dei Liguri nell'antichità abbiamo spesso parlato e anche di recente. Storici come Tacito, Svetonio, Diodoro Siculo, Sallustio e Plutarco convergono tutti nel definire i Liguri popolo selvaggio e combattivo, non indolente e frugale. Diodoro Siculo, in particolare, scrive che i Liguri abitavano regioni sassose e sterili, che offrivano pochi frutti utili, insufficienti rispetto allo sforzo profuso, ma in grado di assicurare comunque un adeguata sopravvivenza. I Liguri, secondo gli antichi storici, erano vigorosi e capaci di sopportare grandi fatiche. Analogamente si esprimono drammaturghi come Eschilo ed Euripide, mentre lo storico Posidonio Rodio ci dice, a sua volta, che i Liguri delle coste o Liguri marittimi si spingevano fino alla Sardegna e al Mar Libico, distinguendosi per ardimento e perizia nautica.

Virgilio, nelle Georgiche, definisce il ligure "adsueto malo ligurem", mentre l'altro grande autore di teatro greco, Euripide, ricorda, in un verso de "Le Troiane", che la maga Circe era ligure. Marsiglia e Monaco erano dette anche città liguri al pari di Nizza, Ventimiglia e Albenga, che rappresentavano il vertice dell'organizzazione politica ligure. Persino Omero fa menzione delle qualità dei Liguri che abitavano in una vasta porzione d'Europa dall'Iberia all'Italia. Per lo stesso Autore dell'Iliade e dell'Odissea le sirene che tentarono Ulisse erano liguri, e ligure, secondo l'etimologia "sciolta", era la caratteristica delle loro voci melodiose e sottili. Sempre Virgilio e Tito Livio descrivono inoltre i Liguri come rozzi e privi di cultura, sebbene poi, entrati in contatti con popoli più evoluti come Greci, Fenici, Latini ed Etruschi, raffinassero le loro qualità. Catone aggiunge che i Liguri non sapevano nulla della loro origine, ma non erano da confondere con i Celti, e la loro nascita veniva fatta risalire  ai tempi del primo popolamento della terra di Saturno, cioè l'Italia. Platone, dal canto suo, fa dire a Socrate nel Fedro che la voce delle Muse era garbata ed armonica come quella dei Liguri.

Esiodo sostiene poi che i Liguri vivevano ai confini del mondo e, al pari degli Etiopi e degli Sciti, erano allevatori di cavalli, nonostante che coltivassero al meglio le loro capacità marittime. Avieno e Scillsce sono dello stesso parere, e precisano, dal canto loro, che il vero nome dei Liguri era quello di Iberi perché abitanti in prevalenza dell'Iberia. Per gli antichi, in genere, i Liguri erano un popolo misterioso ed esoterico(non solo per il loro leggendario re Cigno) e per questa ragione Circe veniva accostata ai quel popolo. Dei Liguri parlano anche Protagora ed Epicuro, ricollegandosi alle loro mitiche origini che ne fecero gli avversari di Ercole. Per concludere, dei Liguri tutto il mondo antico conosceva le gesta e la fama. Non solo: Asterix e Obelix pare che fossero liguri e non celti; dopo la loro tenace opposizione alla soverchiante potenza romana, i Liguri entrarono decisamente nella Civiltà dell'Urbe e con essa e tramite essa scrissero nuove e più importanti pagine di storia.

La Regio IX ligure fu infatti un fiore all'occhiello della amministrazione romana e coniugò il retaggio di un grande popolo con lo straordinario destino della Città Eterna e delle sue leggi. Con la caduta dell'impero romano d'Occidente, le condizioni della Liguria si incrociarono con gli stravolgimenti provocati dalle invasioni barbariche e con il tentativo di riconquista in Occidente da parte dei bizantini dell'impero romano d'Oriente. Il tramonto del tardo mondo antico e l'avvio dell'Alto Medio Evo segnarono tuttavia una nuova stagione per i Liguri che si ritrovarono, dopo alterne vicende, a solcare i mari sotto il vessillo vincente della Superba. Ma questa è un'altra storia.

Pierluigi Casalino 

Redazione

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