Attualità - 11 aprile 2022, 08:01

Il fascino della collezione di 'erbari' dell'agricoltore-scrittore di Camporosso Marco Damele

Una passione che diverte e trasmette l'indefinibile fascino della cultura e della nostra storia recente per tornare a sentire il piacere della curiosità, della conoscenza, della ricerca di nuovi stimoli di promozione e conservazione del mondo vegetale.

Il fascino della collezione di 'erbari' dell'agricoltore-scrittore di Camporosso Marco Damele

C'è chi colleziona francobolli, chi libri o fumetti. L’agricoltore-scrittore di Camporosso, Marco Damele, colleziona invece erbari.

Collezionare e studiare fiori ed erbe pressate per Damele è una passione che diverte e trasmette l'indefinibile fascino della cultura e della nostra storia recente per tornare a sentire il piacere della curiosità, della conoscenza, della ricerca di nuovi stimoli di promozione e conservazione del mondo vegetale. L'erbario è una raccolta di esemplari di piante essiccate, e il più delle volte pressate tra fogli di carta utilizzati per lo studio scientifico o per conoscenza di un determinato territorio.

Dal 1990 Damele, oltre ad un suo personale successo come scrittore botanico e custode internazionale della Cipolla Egiziana, si è dedicato alla ricerca e realizzazione di erbari con una collezione personale ad oggi di oltre 1.000 esemplari essiccati di erbe, fiori, alberi e arbusti, attraverso una preziosa e delicata testimonianza del minuzioso lavoro di classificazione e conservazione storica del mondo vegetale. Una  passione in continua espansione di piante catalogate provenienti prevalentemente dal territorio italiano ed europeo e il numero cresce ogni anno grazie anche alla ricerca e conservazione di erbari storici internazionali troppe volte abbandonati o dimenticati.

“Sono in mezzo a noi – dice Damele - e vivono quotidianamente in simbiosi alle nostre abitudini, ma nella maggior parte dei casi ci passano inosservate e non capiamo l’importanza che la conoscenza delle piante può rappresentare per l’uomo. Un proliferare di cespugli spontanei che comunemente chiamiamo ‘erbacce’ hanno ripreso i loro spazi sui marciapiedi, ai bordi delle strade, sui muri, riempiendo aiuole o semplicemente dove sono riuscite a trovare un pezzo di terra per poter crescere indisturbate dallo smog, dal traffico o dalla vita umana. Torniamo a sentire il piacere della curiosità, della conoscenza, della ricerca di nuovi stimoli di promozione e conservazione del mondo vegetale. Impariamo dalla tradizione secolare dell'erbario”.

In programma nei prossimi mesi mostre ed esposizioni sensoriali di erbari per ripercorrere oltre un secolo di storia e cultura botanica del territorio.

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