“L’ospedale di Bordighera seguirà il percorso tracciato anni fa, quando la pandemia ancora non c’era e devastasse il territorio, con un presidio sostitutivo dei presidi dell’ospedale di Sanremo che è uno dei principali anti Covid”.
Lo ha detto il Presidente della Regione, Giovanni Toti, a margine della presentazione di questa mattina dell’acceleratore lineare all’ospedale di Sanremo tirato in ballo sul futuro del ‘Saint Charles’. “Non appena lo stato di emergenza terminerà – prosegue - ovviamente cominceranno i lavori per affidare o al privato secondo il contratto di alcuni anni fa che deve essere adeguato alle esigenze, oppure riaffidato all’Asl pubblica se non fosse possibile. Ma rimarranno comunque fermi i punti relativi di apertura dei presidi minimi promessi ai cittadini. Stiamo parlando con il privato e, comunque, stiamo pensando a una ‘Casa della salute’ anche a Ventimiglia. La ‘Road map’ è molto stretta, entro il 2026. Ma, se ci accorgessimo che i tempi non confluiscono in quello del Pnrr, ci attiveremo. Anziché perdere 2 milioni siamo pronti a rimodulare le idee. Se tutto andrà come pensiamo, per la fine del 2026, avremo gli ospedali e le case di comunità”.
“Tutto questo avverrà nei tempi e nei modi della riconversione del sistema sanitario al Covid e, quindi, nei prossimi mesi”. Toti ha anche parlato del futuro del punto nascite: “L’idea della Regione è quella di riaprire il punto a Sanremo anche se in futuro sarà sicuramente posizionato all'ospedale unico di Taggia, con neonatologia e pediatria in collaborazione con il Gaslini. Non nascondiamo la difficoltà di mantenere due punti nascita a breve distanza, secondo il decreto Balduzzi”.





