Intervengono anche i sindacati dopo il Consiglio provinciale di oggi, visto che il Presidente ha confermato la possibilità di affidare in house a Rt il servizio per un periodo che non superi i due anni contrariamente a quanto indicato nella delibera di giunta che ne prevede 5 più ulteriori 5.
“Nella speranza che questa sia solo una impressione e che venga smentita nei fatti – dicono Cgil, Cisl, Uil, Faisa-Cisal e Ugl - siamo a ricordare che il lasso temporale inserito nel ‘piano concoradatario’ è di almeno cinque anni per il rientro dei debiti, per cui nessun altro tipo di affidamento può essere utile al salvataggio di Riviera Trasporti attraverso questo strumento”.
Per quanto riguarda le osservazioni della Corte dei Conti i sindacati ricordano che le poste contestate fanno parte di grossolani errori mediati tra le parti e che si trascinano da tempo: “I bilanci di RT depurati da queste poste sarebbero abbondantemente in ordine – vanno avanti i sindacati - anche grazie agli accordi intervenuti a sostegno dell’azienda con il personale nonostante il periodo non propizio. Per cui riteniamo che consolidato il debito con la fase concordataria aperta, non debba essere attuato nessun intervento restrittivo, ma sicuramente espansivo con una ricapitalizzazione a sostengo di una politica di rilancio. Non vogliamo vedersi ripetere in RT quello già visto in altre società pubbliche di questa provincia”.
“Salvare RT non solo per il pericolo di non avere il servizio il giorno dopo – terminano le organizzazioni di categoria - ma salvarla per rilanciarla e dotarla delle risorse mancate che hanno prodotto tale situazione. Sarebbe impensabile ne tantomeno comprensibile creare come ventilato una nuova compagnia per ovviare alla presa di responsabilità di risanare l’azienda che ha semplicemente risposto alle linee di comando impartite nel tempo da chi reggeva l’ente proprietario e dai suoi dirigenti”.





