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Infermiere e salute | 19 dicembre 2021, 06:00

Ansia da prestazione: cosa è, come si manifesta e come affrontarla

La nostra Psicologa, la Dott.ssa Irene Barbruni ci spiega l'ansia da prestazione e tutti i risvolti insiti in questo disagio.

Ansia da prestazione: cosa è, come si manifesta e come affrontarla

In generale l’ansia è un’attivazione che comporta sia segnali emotivi che fisici rispetto ad uno stimolo esterno che richiede un certo impegno e concentrazione. Banalmente l’ansia che precede un esame spinge lo studente ad attivarsi per studiare e prepararsi al meglio. Quindi di per sé essa è fondamentale nella nostra vita. A volte però l’eccessiva attivazione comporta una problematicità e diventa un ostacolo per il soggetto. Uno di questi casi è l’ansia da prestazione, ossia quella preoccupazione eccessiva verso una situazione che si è in procinto di affrontare. Il soggetto vive un forte senso di inadeguatezza pensando a ciò che dovrà fare e, quasi sempre, tale atteggiamento lo porta verso un blocco e una valutazione negativa di sè stesso. L’ansia da prestazione è associata a varie manifestazioni somatiche, come palpitazioni e forte sudorazione, e spesso a vere e proprie problematiche come insonnia o problemi gastrointestinali.

Il soggetto vive una forte paura della valutazione negativa degli altri e un eccesso di auto-svalutazione. Essa può avere ripercussioni in differenti situazioni: lavorative e scolastiche oppure relazionali e sessuali.

L’individuo si sente incapace di affrontare le esperienze che lo attendono ed è quindi importante recuperare il senso della paura e del timore: il vero eroe non è colui che non prova paura, ma chi la affronta, che la sa gestire. Quindi la percezione di non sentirsi adeguati è comunque testimonianza di individui che sentono forte l’importanza di essere all’altezza della vita che ognuno è destinato a vivere. Una coscienza che permette di attribuire importanza a quella determinata situazione, quindi si configura come un elemento di maturità. Da qui il soggetto deve partire per riacquistare consapevolezza di sè stesso e della sua forza soggettiva.

Un altro elemento da tenere presente è il fatto che viviamo in una società che, attraverso gli spot pubblicitari e l’insieme dei messaggi che giungono anche da altre fonti, indicano e al fine impongono, un determinato tipo di personalità: deciso, impavido, che non ha incertezza e sopratutto che deve essere un vincente. Tutto questo aumenta la percezione del distacco, della lontananza dell’immagine soggettiva da quell’immagine imposta, che va a costituirsi proprio come un alter ego mai raggiungibile. Se riflettiamo per esempio sulla fruizione molto diffusa dei film pornografici, che impongono una sessualità e quindi una prestazione forte, ci si può spiegare del perché tanti giovani maschi cominciano a far uso del viagra, in quanto non si sentono all’altezza di ciò che la partner si aspetta da lui.

Chiaramente il modo e il luogo in cui si manifesta l’ansia da prestazione ci può raccontare meglio del significato particolare e personale che può avere. Comunque riflettere sul modello di riferimento attraverso cui emerge il senso di inadeguatezza può aiutare ad imparare a gestire l’ansia da prestazione.

D.ssa Irene Barbruni

 

                                                                                 

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L'Infermiere è un professionista sanitario laureato il cui compito è la somministrazione della cura, il controllo dei  sintomi e la  cultura all’ Educazione Sanitaria.

 

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