Attualità - 25 aprile 2021, 11:35

Imperia: in piazza della Vittoria le celebrazioni per il 25 Aprile, Scajola “Non vogliamo e non dobbiamo dimenticare mai” (Foto)

Un toccante momento di raccoglimento davanti al monumento che ricorda i nomi dei caduti nella lotta al regime nazifascista

Le immagini da piazza della Vittoria

Le immagini da piazza della Vittoria

Alla presenza del sindaco Claudio Scajola, del Prefetto Alberto Intini e delle autorità civili e militari cittadine, questa mattina Imperia ha celebrato in piazza della Vittoria il 25 Aprile, la Festa della Liberazione.
A officiare la celebrazione religiosa il parroco di Cristo Re, don Gianpiero Serrato.
Insieme ai locali rappresentanti dell'A.N.P.I. un toccante momento di raccoglimento davanti al monumento che ricorda i nomi dei caduti nella lotta al regime nazifascista.

Pur con le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria non abbiamo voluto rinunciare alla ricorrenza del 25 Aprile che ha per tutta la nostra città e la nostra provincia un valore particolarmente alto - ha dichiarato il sindaco Scajola - anche l’anno scorso in pieno lockdown abbiamo scelto di svolgere una manifestazione molto contenuta ma non per questo meno significativa. Non vogliamo, non dobbiamo dimenticare mai. Dobbiamo invece ricordare sempre il sacrificio di migliaia di italiani, di tanti nostri concittadini, tanti della provincia di Imperia, che hanno combattuto e dato la vita per la libertà. A differenza dell’anno passato in questo 2021 siamo tornati a realizzare il manifesto delle celebrazioni con una grafica innovativa che ha come simbolo l’ulivo. Sono tre le ragioni che ci hanno portato a fare questa scelta. La prima è il legame particolare che unisce Imperia a questo straordinario albero, uno dei simboli più autentici della nostra città. Ha fatto da sfondo a tutte le vicende, quelle più liete e quelle più tragiche, che hanno segnato la storia del nostro territorio. La seconda è un richiamo al nostro immediato entroterra, lì dove si combatterono le battaglie più dure  della guerra partigiana e dove, parafrasando Piero Calamandrei, è nata la nostra Costituzione attraverso il riscatto della dignità e della libertà di un popolo. La terza ed ultima ragione è il suo antico significato di pace. Il 25 Aprile rappresentò l’uscita dagli orrori della dittatura e della tremenda guerra. La fine di un incubo. L’attesa conquista di una nuova primavera.

Ci auguriamo che tutti, con quello spirito, si possa presto tornare cancellando ciascuno di noi tutto ciò che ha segnato il dramma della pandemia che ha spezzato la vita di tanti nostri cari e ha inflitto pesanti conseguenze economiche a tanti lavoratori, esercenti, commercianti, piccoli e grandi imprenditori - ha concluso il sindaco - e penso in particolare ai giovani e alle donne, i più colpiti sempre nei momenti più drammatici e più difficili. Furono loro a pagare loro il prezzo più alto durante la Resistenza e sono loro che stanno soffrendo di più in questa interminabile pandemia. Ora ci attende la sfida più diffuse, la stessa che attese i nostri padri e i nostri nonni dopo il 25 Aprile: ricostruire. Per farlo, per ripartire davvero dobbiamo recuperare il valore più autentico della Liberazione. Sapere accontentare ciò che divide e combattere insieme tutti per conquistare il futuro che sappiamo meritare. Solo così si ricostruisce, portando ciascuno il proprio mattoncino”.

Pietro Zampedroni

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