Attualità - 23 aprile 2021, 14:24

Santo Stefano al Mare: il progetto Sea-ty in spiaggia, "La posidonia secca, non è un rifiuto ma una risorsa preziosa" (foto e video)

"Il Comune di Santo Stefano l'ha capito e il progetto Sea-ty vuole aiutare a valorizzare le secche, la posidonia, il mare, come strumento fondamentale non solo per il turismo, l'economia ma anche in termini emozionali e culturali".

Santo Stefano al Mare: il progetto Sea-ty in spiaggia, "La posidonia secca, non è un rifiuto ma una risorsa preziosa" (foto e video)

La posidonia secca non è un rifiuto, anzi. Questo il messaggio lanciato questa mattina dalle spiagge di Santo Stefano al Mare, teatro della prima iniziativa legata al progetto "Sea-Ty". 

I volontari legati all'European Research Institute e alle associazioni Reef Check Italia e InforMare, insieme al consigliere comunale con delega all'ambiente Remo Ferretti, hanno passato in rassegna il litorale a caccia di rifiuti. In spiaggia si trova sempre un po' di tutto, quando si parla di spazzatura, spesso scaricata da monte, dai corsi d'acqua e riversata sulla costa alla prima mareggiata. Pezzi di plastica di recinzioni da pascolo, ruote di mezzi, residui di ogni tipo e gli immancabili mozziconi di sigaretta. Questo il contenuto al termine della mattinata di pulizia.  

In mezzo a tutto questo però c'è anche qualcosa che non è un rifiuto e non genera degrado nonostante spesso sia visto in questo modo. Stiamo parlando della posidonia secca. Il progetto 'Sea-Ty', punta proprio a far conoscere meglio uno degli elementi principali che caratterizzano la 'Secca di Santo Stefano al Mare'. La prateria di posidonia si estende sull'apice della secca, un paradiso di biodiversità a pochi metri dalla costa. 




"Le secche sono una struttura rocciosa straordinaria che si sviluppa verso sud per circa 8km di perimetro. - spiega Monica Previati biologa e ideatrice del progetto Sea-Ty - Incontrano perpendicolarmente la corrente che da levante va verso ponente e quindi questo connubio fortunato di fattori fa si che la 'secca' sia un vero e proprio acquario naturale". 

"Da una parte, dove c'è tanta corrente si sviluppano popolamenti di gorgonie e dall'altra dove c'è la corrente più bassa tantissime spugne e nella parte più alta, una densa prateria di posidonia. Tutto quello che un biologo o un subacqueo o un fotografo vorrebbero vedere; tutto concentrato in unico posto e naturalmente tantissimo pesce" - aggiunge. 

Poi sull'importanza della posidonia la dott.ssa Previati ha sottolineato: "La posidonia come tutte le piante perde delle foglie. Queste foglie vengono trasportate dalle corrente fino a riva. È un processo naturale che genera problemi, perchè queste foglie spiaggiate spesso sono confuse con delle alghe e i turisti non hanno la percezione della bellezza di quello che accade. Quando le foglie si spiaggiano è un processo naturale ma qualcuno lo percepisce come una cosa negativa. Così molti comuni si sono dovuti attrezzare per spostare queste foglie. Ci sono delle banquette dove le foglie si concentrano che potrebbero essere un problema per l'aspetto turistico". 

Il Comune di Santo Stefano al Mare vuole fare due cose. "La prima, informare. - ricorda Monica Previati - Le persone devono sapere che quelle che stanno vedendo non sono alghe, sporcizia o una problematica ma una opportunità perchè le banquette sono un habitat tutelato e ricchissimo, utilissimo e importantissimo per il mare. Dall'altra parte il Comune ha trovato una metodologia utile per gestire queste foglie, non spostandole o conferendole come rifiuto ma ridandole al mare. Queste banquette sono ricche in termini di biodiversità, di nutrienti, biomasse fondamentali per il mare". 

"Il Comune di Santo Stefano l'ha capito e il progetto Sea-ty vuole aiutare a valorizzare le secche, la posidonia, il mare, come strumento fondamentale non solo per il turismo, l'economia ma anche in termini emozionali e culturali. - conclude - Il mare è fonte di cibo, di vita, di entusiasmo e di tutto ciò che di positivo ci circonda. La nostra vita è completamente dedicata al mare e quindi noi abbiamo bisogno del mare come il mare ha bisogno di noi". 

Del resto la posidonia secca è da tempo al centro di studi per valutarne un impiego alternativo. Ci sono realtà, soprattutto in Spagna, dove le banquette di posidonia vengono impiegate per la chiusura delle discariche e il recupero delle aree verdi. Inoltre non mancano gli studi per la trasformazione di queste foglie in materiali da utilizzare nel settore dell'edilizia. Quindi appare chiaro quanto la posidonia secca possa avere un ruolo da protagonista nelle vite di ognuno di noi.

Stefano Michero

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