Politica - 08 marzo 2021, 09:57

Molini di Triora: danni del maltempo, il sindaco Sasso scrive a Draghi “Un grido d'aiuto, abbiamo bisogno di fondi”

Ingenti i danni provocati dall'alluvione di inizio ottobre: “Vi chiedo di affrontare l'argomento nel prossimo Consiglio dei Ministri”

Uno dei tanti danni subìti dal Comune di Molini di Triora a inizio ottobre

Uno dei tanti danni subìti dal Comune di Molini di Triora a inizio ottobre

Il sindaco di Molini di Triora, Manuela Sasso, porta all'attenzione del Consiglio dei Ministri la difficile situazione che il suo paese sta vivendo dall'alluvione dello scorso ottobre.
Una lettera a cuore aperto indirizzata al premier Mario Draghi e ai suoi Ministri per fare in modo che Molini riceva i fondi necessari per rimediare ai gravi danni di inizio ottobre. Tante le frazioni che hanno bisogno di interventi e, come facilmente intuibile, le piccole casse del Comune non hanno fondi sufficienti.

Il testo della lettera

Vi scrivo questa lettera in qualità di sindaco di un piccolo comune ligure Molini di Triora di poco più di 600 abitanti. 
L’Ente da me amministrato, ormai 5 mesi fa, durante gli eventi alluvionali dello scorso 2-3 ottobre ha subito ingenti danni diffusi sul territorio, il più danneggiato di tutta la regione Liguria. Sono state colpite abitazioni di alcune famiglie, che tutt’oggi sono obbligati a lasciare la propria abitazione in caso di allerta meteo, abbiamo subito danni alle reti essenziali quali acquedotti e fognature, abbiamo la frazione di Gavano ad oggi isolata per impossibilità di raggiungere il centro abitato percorrendo la strada comunale che è crollata in più punti e il nostro torrente ha raccolto metri cubi di materiale che ha alzato il suo stesso letto di almeno 6 metri mettendo a rischio l’intero centro abitato ogni qual volta si verificano eventi di piogge intense.
I danni subiti dalla tempesta nel mio territorio ammontano a circa 13 milioni di euro, e, come ben potette capire, con il nostro risicatissimo bilancio comunale non è possibile far fronte a queste cifre. Sono trascorsi 5 mesi, 5 lunghi mesi, in cui io e tutta la mia amministrazione abbiamo fatto il possibile per cercare soluzioni per il nostro Comune in attesa di sapere l’ammontare dei danni che ci verranno riconosciti di cui non abbiamo ancora avuto alcuna notizia. Capisco, e mi trovo anch’io in prima persona nell’emergenza sanitaria legata al Covid e sono ben consapevole delle grandissime difficoltà di gestire questa situazione, ma purtroppo noi non possiamo permetterci il lusso di affrontare solo questo problema. Tra poco inizierà la stagione estiva e temo di dover affrontare problemi di approvvigionamento d’acqua e gestione delle reti fognarie, siamo ad un passo da un’emergenza di sanità pubblica non solo a causa del Covid.
Si sente parlare quotidianamente di strategie per ripopolare i paesi montani, di resilienza, delle ricchezze dell’entroterra ancora più apprezzate nei periodi di lookdown ma in queste situazioni non solo non possiamo offrire servizi a nuove famiglie, ma non possiamo neppure garantire un buon stile di vita a chi qui ha scelto di mettere radici e investire per il proprio futuro correndo il sempre più concreto il rischio di spopolamento verso la più servita e comoda zona costiera.
Questa mia lettera a cuore aperto vuole essere un grido d’aiuto affinché venga posta l’attenzione sulle realtà come quella da me amministrata, abbiamo bisogno dei fondi nazionali per fronteggiare le spese per ripristinare i servizi essenziali e mettere al sicuro i nostri concittadini.
Pertanto, vi chiedo rispettosamente, di voler affrontare l’argomento e di discuterne al prossimo consiglio dei Ministri in modo da poterci dare delle risposte concrete.
Sicura e certa che porrete la dovuta attenzione a questa drammatica situazione l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.

 

 

Redazione

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