L’estate 2020 sarà a dir poco difficile per i balneari tra ombrelloni distanziati e limitazioni alle attività per il pubblico. Il tutto complicato dai due mesi di ritardo sul via alle attività: di solito la stagione prendeva il via con la Pasqua, mentre quest’anno tutto è stato rinviato a giugno, sempre in attesa di conoscere con maggiore precisione il destino del comparto.
Nei giorni scorsi i rappresentanti delle spiagge libere attrezzate si sono riuniti per fare il punto della situazione ed è emerso un punto comune: chiedere al Comune la possibilità di ridurre il canone per l’estate 2020.
“Il problema è quello del pagamento dei canoni perché siamo in una situazione di assoluta incertezza - spiega ai nostri microfoni Davide Berardi, presidente dei balneari di Confartigianato - non ci sono linee guida definite, tante fake news ci mettono i bastoni tra le ruote. In un anno normale ad aprile-maggio saremmo già stati operativi, quest’anno sono due mesi persi. Non potremmo offrire i soliti servizi come l’aperitivo in riva al mare o i tornei sportivi. In quest’ottica cerchiamo di lavorare al meglio, ma siamo di fronte a una perdita economica sicura. Chiediamo una mano al Comune con la riduzione o l’abolizione del canone per quest’anno, sarà un’annata difficile ma le spese restano le stesse”.
“La paura di tutti è dover pagare un canone con un mancato guadagno - conclude Berardi - se possibile vogliamo chiedere un incorno al sindaco Alberto Biancheri e all’assessore al Bilancio Massimo Rossano per valutare una riduzione del canone”.