Sono notti e giorni movimentati quelli del personale 118 impegnato in prima linea nell'emergenza dovuta al contagio da Coronavirus. Nonostante le decine e decine di chiamate che ricevono da persone allarmate per presunti sintomi, tutti gli operatori continuano a svolgere un ruolo fondamentale per aiutare le persone anche e soprattutto sul fronte psicologico. La psicosi infatti, gioca brutti scherzi e a volte le persone in presenza di una "semplice" febbre e di qualche colpo di tosse in più contattano il 118 per chiedere informazioni e consigli.
Dall'altro lato del telefono trovano sempre un operatore disponibile a rassicurarli e a fornire tutte le risposte. "Stiamo registrando tante telefonate - ci ha detto un operatore del 118 durante il proprio turno notturno - certo la gente è spaventata, chiede anche tante cose che magari prima dell'epidemia non avrebbe chiesto a noi direttamente. Fatto sta che comunque gli imperiesi si stanno comportando bene. La maggior parte delle volte è come quasi che non ci vogliano 'disturbare' e vengono direttamente con il proprio mezzo in pronto soccorso se ovviamente non ci sono urgenze. Ma noi siamo qua per loro è il nostro lavoro quindi da parte nostra troveranno la più ampia disponibilità".
La vita, anche se adesso molto limitata per via delle restrizioni imposte dal Governo, comunque continua e i tanti hanno necessità di richiedere l'assistenza anche degli operatori del 118. "Le urgenze ci sono sempre - continua l'operatore - ci chiamano se è davvero necessario e se i casi riguardano anziani, bambini o persone con patologie molto serie. Per il resto la situazione è sotto controllo, le richieste sono diminuite perché in molti applicano le norme del buonsenso e sono quindi consapevoli che in questo momento emergenziale occorre segnalare solo casi reali e concreti. Noi ci siamo h24, ma ovviamente da parte di tutti ci deve - ha concluso - essere collaborazione".