Eventi - 03 febbraio 2020, 13:08

70° Festival di Sanremo: Amadeus si lancia verso la sua prima volta con lo spirito di un Peter Pan “Lasciate sognare il bambino che è in noi”

Il conduttore e direttore artistico della kermesse lancia la sua prima settimana da assoluto protagonista del Festival di Sanremo

Amadeus in conferenza stampa all'Ariston (Foto Duilio Rizzo)

Amadeus in conferenza stampa all'Ariston (Foto Duilio Rizzo)

È il giorno delle presentazioni ufficiali per il 70° Festival di Sanremo. Dalla sala stampa dell’Ariston Roof il conduttore e direttore artistico Amadeus ha condiviso con i giornalisti presenti le sue emozioni in vista di una prima volta che di certo non potrà dimenticare. “Lasciate sognare il bambino che è in noi - ha dichiarato Amadeus - qui siamo tutti grandi fan del Festival di Sanremo e quando sei fan e arrivi qui lo vivi con una componente un po’ infantile. Anche essere qui oggi è un momento importante. Credo che se il Festival ha un’importanza tale in Italia e nel mondo, pari al Superbowl, è grazie al lavoro della stampa. È uno spettacolo che solo noi abbiamo”.

Avverto la responsabilità del Festival e del fatto che sia il 70°, il 2020 - ha proseguito Amadeus - sin da agosto mi sono detto che questo Sanremo deve essere un intreccio di emozioni che appartengono alla storia dei 69 anni precedenti, ma anche al presente e al futuro. Tutto avverrà in maniera semplice e naturale, ma anche imprevedibile. Una imprevedibilità che fa parte anche di amici come Fiorello o artisti come Tiziano Ferro o Roberto Benigni”.

Amadeus ha poi commentato le polemiche che l'hanno investito negli ultimi giorni, tra la critiche a Junior Cally e gli attacchi al presunto sessismo nei confronti delle conduttrici che lo affiancheranno. "Le polemiche fanno parte del festival, ma quando hai la coscienza a posto non ti colpiscono. Sono qui da quindici giorni e non mi sono soffermato su questo, sono andato avanti pensando solo ed esclusivamente al festival. Devo anzi ringraziare la Rai e l’ad Fabrizio Salini per il sostegno che mi hanno dato: hanno dimostrato grande solidarietà e fiducia nel lavoro che sto facendo".

E, ancora, sulla scelta delle canzoni e degli artisti in gara: "Il festival è dato dallo scegliere le canzoni che tu ritieni migliori semplicemente ascoltando brani e pensando qual è la miglior composizione che possa sembrare attuale. Ma non l’ho fatto pensando a una provocazione, mettendo ad esempio nello stesso festival Achilla Lauro, Junior Cally e Morgan, tutti cantanti che in vari momenti hanno sollevato polemiche. Per quanto riguarda la presenza delle signore a Sanremo, il femminicidio e la violenza sono temi che quotidianamente dobbiamo combattere. Ho pensato quindi al festival come la miglior vetrina in Italia per farli emergere, invitando molte donne capaci di raccontare la loro storia. Non era mai stato fatto nei 69 anni precedenti. Ogni scelta è un po' come indossare una giacca: ci sto bene, ma non voglio creare divisioni, anche se non può piacere a tutti".

Pietro Zampedroni e Manuela Marascio

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