Attualità - 09 novembre 2019, 07:11

Ospedaletti: ieri primo incontro con i cittadini sull'Ospedale 'Unico', Sonia Viale "Posa della prima pietra più vicina" (Foto e Video)

Ospitati dal Sindaco della città delle rose, Daniele Cimiotti, l’Assessore alla Sanità della Regione Sonia Viale ed il Direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese, Marco Damonte Prioli, hanno risposto alle domande del pubblico.

Ospedaletti: ieri primo incontro con i cittadini sull'Ospedale 'Unico', Sonia Viale "Posa della prima pietra più vicina" (Foto e Video)

Primo incontro, dei tanti previsti sul territorio con le Amministrazioni comunali e con i cittadini per il futuro ‘Ospedale Unico’, una struttura di cui si parla da molto tempo ma che, finalmente, sembra dietro l’angolo, almeno in chiave progettuale. Si è svolto ieri sera alla ‘Piccola’ di Ospedaletti, dopo la condivisione del Consiglio regionale e dal piano associazione Italia e l’opportunità del finanziamento Inail.

Ospitati dal Sindaco della città delle rose, Daniele Cimiotti, l’Assessore alla Sanità della Regione Sonia Viale ed il Direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese, Marco Damonte Prioli, hanno risposto alle domande del pubblico. “Il progetto di massima – ha detto Sonia Viale è stato elaborato dall’Asl 1 con la supervisione di Alisa, partendo dai bisogni del territorio. L’incontro di ieri ha confermato la nostra disponibilità verso la popolazione, perché decidere del futuro della società, non si può fare barrando una casella, magari in un gazebo o con una risposta già scritta”. Ma la posa della prima pietra dell’Ospedale ‘Unico’ è vicina oppure no? “Visto che come stanno viaggiando i progetti Inail in altre zone, non è particolarmente lontana. Però, con la pubblica Amministrazione i percorsi del codice degli appalti sono piuttosto complicati. Si tratta delle Leggi del nostro paese e, in questi giorni, stiamo lavorando a Roma con il ‘Patto per la Salute’ per chiedere al Governo di trovare una via a questo problema. L’Edilizia sanitaria ha una ricaduta immediata sui bisogni di salute della popolazione. Per questo bisogna trovare un modo per realizzarle in poco tempo, dopo le decisioni delle Amministrazioni locali”.

Marco Damonte Prioli, Direttore Generale dell’Asl 1 Imperiese, ha inquadrato in questo modo l’appuntamento di ieri sera, che si ripeterà in futuro in altre città della nostra provincia: “Questi sono i momenti in cui condividere i progetti con tutti i cittadini, per far capire loro che si tratta di un vero salto di qualità per assisterli al meglio. Il nuovo ospedale è un tassello della nuova rete sanitaria provinciale, forse il più importante ma inserito in un disegno che vede lo sviluppo dei servizi territoriali ed ospedalieri, per garantire la miglior qualità nella assistenza sanitaria. Gli altri plessi rimarranno nelle funzioni destinate. Bordighera rimarrà sede di pronto soccorso con la concessione della gestione ai privati. Taggia sarà il fulcro dell’emergenza ospedaliera e concentrando tutti i servizi mentre ad Imperia rimarrà un presidio di primo intervento ed una bassa complessità ambulatoriale. Verrà estesa la rete di emergenza sul territorio, tenuto conto che oggi una vita si salva sul posto con un’ambulanza attrezzata e potenziata, piuttosto che avere un ospedale sotto casa”.

A Stefano Ferlito, Direttore del 118 e del Dipartimento di Emergenza dell’Asl 1 Imperia, abbiamo chiesto cosa è cambiato negli ultimi anni, in chiave emergenziale nell’assistenza: “In passato il paziente veniva portato all’ospedale più vicino, dove c’erano diverse specialità. Oggi, con la medicina d’urgenza che è cresciuta tantissimo, si tende a centralizzare il paziente. Ovvero portarlo nell’ospedale giusto dove ci sono le possibilità di cura migliori”. Come si lavora oggi, rispetto al passato, per una emergenza ‘lontana’ da un ospedale: “Oggi c’è la medicalizzazione del paziente che viene trattato in codice d’urgenza, che viene valutato dal 118 (medico ed infermiere) e portato nell’ospedale più idoneo”.

Quest’anno non ci sono state quelle grandi emergenze estive, che vedevano ingorghi incredibili nei pronto soccorso. C’è una spiegazione? “C’è stata una buona pianificazione regionale e, a monte, c’è la possibilità di gestire al meglio i pazienti e di gestire l’emergenza in ambito territoriale”. Come è cambiata la medicina negli ultimi 50 anni e come cambierà in futuro? “Il mondo è cambiato moltissimo ed oggi abbiamo personale più preparato e tecnico. Ai tempi della mia laurea non si parlava della rianimazione cardiopolomonare che oggi viene fatta dai medici ma anche da infermieri e laici. La medicina d’urgenza è andata avanti ed è una specialità presente in tutte le università ed è un punto fermo della nostra medicina”.

Carlo Alessi

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