Almeno la metà dei danni ambientali, di cui già stiamo vivendo le conseguenze, sono causati da consumi eccessivi e sprechi. L’errore più grande della nostra società è stato quello di aver pensato a lungo che le risorse del pianeta sono infinite; per questo solo ora ci stiamo confrontando con l’ipotesi che ben presto si esauriranno e si guasteranno in maniera irrimediabile. Il punto è che se tutti mettessimo in pratica quanto stiamo per descrivere, una minima speranza di salvare il pianeta ci potrebbe essere. Ecco quindi cinque buone abitudini per sprecare meno e contribuire singolarmente a migliorare le condizioni della Terra.
Imparare il riuso
Il riuso è una filosofia, più che un semplice stile di vita. Riusare non fa parte della nostra cultura per tanti motivi: gli oggetti costano poco, si acquistano facilmente e sembrano infiniti. Così come gli alimenti, l’acqua, il carburante ecc… Nel nostro pianeta gettiamo via più di un terzo del cibo che produciamo mentre una incredibile quantità di persone muore di fame. Ecco quindi che gettare il pane o peggio, comprare il pane grattugiato industriale sono abitudini che tutti dovremmo sostituire con pratiche più intelligenti. Una di queste riguarda proprio il pane e in generale gli alimenti che, quando avanzano, potrebbero essere congelati. Gli abiti potrebbero essere riutilizzati e re-inventati e via discorrendo. Sul web molti vlogger o influencer insegnano quotidianamente come riutilizzare oggetti della quotidianità per dare loro nuova vita ed evitare che finiscano in montagne di immondizia. Provare non costa nulla, anzi, farà risparmiare in salute e denaro.
Scegliere formule intelligenti
Per formule intelligenti intendiamo scegliere di vivere secondo logiche ecologiche. Per esempio partendo dalla casa, dove si potrebbero sostituire le luci con lampadine a risparmio energetico e i rubinetti con aeratori a risparmio d’acqua. Gli scarichi del bagno potrebbero essere sostituiti con modelli a risparmio di acqua e gli infissi con modelli termo-isolanti. Si tratta di un tipo di cambiamento che potrebbe avere un costo impegnativo in un primo momento ma che, sul lungo periodo, comporta risparmio in denaro e in energia. Quando possibile dovremmo preferire il treno, la bici o la passeggiata mentre e dare maggiore ascolto alle aziende che operano in regime di sharing economy per far posto al concetto di condivisione e sostituire quello di proprietà individuale. Costruire nuove case, acquistare nuove auto e gettare infinite colate di cemento sono azioni che non potremmo ripetere all’infinito, per cui che senso ha acquistare una nuova macchina se nel mondo esistono interi ettari di terra coperti da automobili nuove invendute? Ok, il concetto sembra più utopistico di quello che è in realtà ma se applicato dal singolo non ha efficacia. Solo cambiando tutti lo stile di vita la società sarebbe costretta a mutare.
Imparare nuove abitudini
Fortunatamente il mercato un po’ ha iniziato a cambiare e, difatti, molte delle vecchie abitudini inquinanti hanno cominciato il loro processo di rinnovamento. Un esempio sono le borracce che sostituiscono le bottigliette d’acqua in plastica, le matite che possono essere piantate, gli spazzolini si smaltiscono come rifiuti organici e le shopper riutilizzabili. Fare a meno dei sacchetti di plastica è una svolta epocale se si pensa a quanto questi sono inquinanti e deleteri ma, soprattutto, destinati ad un utilizzo monouso. Se desideri anche tu dare un piccolo contributo alla tutela del Pianeta potresti iniziare sostituendo i sacchetti in plastica con le shopper e regalarle ai tuoi cari e ai tuoi amici per diffondere questa buona abitudine. Dove le trovi? Il nostro consiglio è quello di dare un’occhiata su Gedshop, un portale che offre un’ampia scelta di shopper personalizzabili e gadget ecologici davvero carini e prezzi davvero convenienti.





