Proprio nella mattinata della conferenza stampa per il 43° Premio Tenco è arrivata una vera e propria doccia fredda sull’organizzazione della rassegna con le dure parole della famiglia del cantautore in dissenso alle scelte operate per l’edizione 2019. Si criticano le scelte con il dito puntato in particolare contro i nomi troppo ‘pop’ e alcuni eventi collaterali definiti un “circo-spettacolo”.
Durante la conferenza stampa di presentazione immancabili le domande in risposta alla famiglia Tenco, le risposte sono arrivare per bocca di Nino Imperatore per il Club Tenco e di Andrea Di Baldassare per Confcommercio Sanremo.
“Ci ha sorpresi, non ce lo aspettavamo specie nel giorno della presentazione, è stata come una ‘bomba intelligente’, ci ha sorpresi e addolorati - ha dichiarato Nino Imperatore per il Club Tenco - valuteremo le loro affermazioni, il club è gestito da 9 persone e non c’è stato ancora il tempo per confrontarci e condividere questa problematica. Pensiamo che la rassegna abbia, per la prima volta, uno spessore culturale mai visto prima, se guardate il programma nel complessi vi accorgerete che di commerciale c’è poco”.
“Se uno canta una canzone fa movida, anche se forse è stato sbagliato da parte di qualcuno lanciare il termine ‘movida Tenco’ - ha aggiunto Andrea Di Baldassare - è stato sottolineato più volte che non ci saranno dj set, ma musica di livello. Vuole essere l’inizio di un percorso alzando sempre l’asticella. Vogliamo parlare di ‘arte Tenco’”.
Sul caso è intervenuto, tra le righe, anche l’assessore al Turismo e vice sindaco Alessandro Sindoni: “Mi piace l’idea del Tenco che si apre alla città, è un modo per far vivere gli eventi anche a turisti e cittadini. Non è snaturare l’evento, ma promuoverlo per farlo conoscere e incuriosire il pubblico. Il format non si snaturerà”.
A chiudere la questione durante la conferenza stampa una battuta di Valter Vacchino, patron del Teatro Ariston: “Sanremo città della musica, evviva!”.