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Calcio | 12 giugno 2019, 18:16

Minacce e insulti razzisti all'arbitro straniero, Daspo di un anno per un dirigente del Cervo 2016

Gli episodi si sono verificati durante la partita dello scorso febbraio contro il Don Bosco Vallecrosia Intemelia

L'arbitro scortato dalla Polizia

L'arbitro scortato dalla Polizia

Il 17 febbraio scorso allo stadio comunale “Wladimiro Marengo” di Diano Marina si stava svolgendo, nell’ambito del campionato di Prima Categoria, l’incontro di calcio tra l’FC Cervo 2016 e il Don Bosco Vallecrosia Intemelia.

La gara era caratterizzata da un clima generale di tensione, focalizzatasi poi nei confronti del direttore di gara, preso di mira anche per via della sua nazionalità straniera. L’ostilità nei confronti dell’arbitro si manifestava con insulti e addirittura minacce da parte di alcuni soggetti, appartenenti in particolare a una delle due squadre.

Il direttore di gara, giovane originario di Santo Domingo in Ecuador oggi residente a Genova, ha ricevuto durante la partita indegni epiteti oltre che frasi minacciose ed ingiuriose quali “Figlio di puttana sei un bastardo”, “Coglione impara a parlare la nostra lingua”, “Ti levo il sorriso dalla faccia a suon di botte”, “Tornatene da dove sei venuto”.
Gli insulti continuavano anche al termine della gara quando, dentro agli spogliatoi, è stato nuovamente aggredito con minacce quali “Chiama la polizia altrimenti da qui non esci vivo”.

 

Il giovane arbitro ha riferito di essersi sentito realmente intimorito e di avere per tale motivo chiamato il numero di emergenza 112.
L’attività di indagine e le testimonianze raccolte dagli uomini della Digos, accertamenti peraltro ancora in corso, hanno portato all’individuazione di almeno uno dei responsabili delle descritte condotte, un dirigente della società FC Cervo 2016.

Sulla base dell’istruttoria svolta dalla Divisione Anticrimine, pertanto, il Questore Capocasa ha deciso di comminare nei confronti del soggetto protagonista degli atteggiamenti irrispettosi e minacciosi la misura del D.A.Spo per la durata di un anno, vietando allo stesso, in ragione della turbativa all’ordine e alla sicurezza pubblica posta in essere e potenzialmente reiterabile, l’accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni calcistiche di qualsiasi serie e categoria, comprese le partite amichevoli.

Il provvedimento adottato dall’autorità provinciale di pubblica sicurezza risponde ad una logica di tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive con la finalità di combattere in chiave preventiva e repressiva la violenza negli stadi e tutti i fenomeni correlati.

Redazione

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