Attualità - 02 febbraio 2019, 07:11

Lo chef del ristorante Cadò di Cosio d'Arroscia, tra i protagonisti di un documentario sulla valle di una tv giapponese

Alla ricerca di una storia legata alla valle Arroscia e ai suoi paesini, un’emittente televisiva giapponese si è imbattuta in Cosio, terra del situazionismo, di grande tradizione culinaria e di piante aromatiche come la lavanda. Cosio, prima ancora di Nava ha fatto del commercio di quest’erba una fortuna

Lo chef del ristorante Cadò di Cosio d'Arroscia, tra i protagonisti di un documentario sulla valle di una tv giapponese

Alla ricerca di una storia legata alla valle Arroscia e ai suoi paesini, un’emittente televisiva giapponese si è imbattuta in Cosio, terra del situazionismo, di grande tradizione culinaria, come la cucina bianca che ogni anno celebra d’estate con la festa delle erbe e con il museo, ma anche di piante aromatiche come la lavanda. Cosio, prima ancora di Nava ha fatto del commercio di quest’erba una fortuna.

E proprio alla lavanda ha pensato Antonio Galante, già presidente della pro loco e vice Sindaco, oggi consigliere comunale, quando la scorsa estate ha deciso di aprire il suo ristorante: ‘Cadò’, che in dialetto significa proprio lavanda, nato nei locali dell’ex Ilva, albergo chiuso nel ’98, aperto esattamente per trent’anni, e rinato vent’anni dopo .

Antonio, insieme al suo chef Giuliano Tommasini e a Mariella Rolando, che ha dato una grossa mano per l’apertura del ristorante, è uno dei protagonisti scelti dall’emittente giapponese che ha realizzato un documentario uscito nelle scorse settimane.



Da tempo avevamo contatti – spiega Antonio a Imperia News – Loro cercano paesini e valli d’Italia, le persone e le loro storie. Durante la settimana delle riprese, a novembre, hanno scelto Mariella e Giuliano proprio perché avevano un qualcosa di interessante da raccontare, sul proprio vissuto. Gli è piaciuto anche il rapporto d’amicizia che abbiamo io e lo chef, nonostante la differenza d’età”.

Giuliano, anche lui in consiglio comunale ha infatti compiuto 70 anni, e con i suoi 55 anni d’esperienza è una garanzia per Antonio e tutto lo staff, oltre che per i clienti del ristorante.

Quando ho deciso di aprire Cadò – continua - gli ho detto che questa avventura l’avrei fatta solo con lui come chef. È toscano, per cui porta anche i piatti della sua tradizione con serate a tema dedicate al caciucco, ma vive a Cosio da molti anni, è sposato con una donna del luogo e propone piatti che sono prevalentemente della nostra tradizione. Come della tradizione sono i nostri vini, tutti rigorosamente della valle Arroscia. Durante le riprese hanno filmato la nostra quotidianità, oltre, naturalmente alle serate al ristorante”.

Le recensioni premiano la passione di Antonio e Giuliano. “La nostra filosofia è mangiare bene, fresco, di qualità a un prezzo conveniente”, conclude.

Francesco Li Noce

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