Politica - 16 dicembre 2018, 11:50

Elezioni comunali Sanremo2019: la sinistra unita si presenta alla città, Cassini “La mutazione di Biancheri è la chiusura di un cerchio che ha come mentore Claudio Scajola”

In un Cinema Centrale gremito la prima uscita pubblica della neonata coalizione di Sinistra Italiana, Sanremo Insieme e Rifondazione Comunista. Faraldi: “Opposizione a Biancheri e alla discesa in campo di una azienda-famiglia”

Le immagini dal Cinema Centrale

Le immagini dal Cinema Centrale

A Sanremo la sinistra prova a ripartire facendo squadra. La neonata coalizione formata da Sinistra Italiana, Sanremo Insieme e Rifondazione Comunista si è presentata questa mattina alla città con il primo evento pubblico al Cinema Centrale di via Matteotti. Incontro molto partecipato con oltre un centinaio di presenze in sala, tra le quali anche il consigliere comunale di Sanremo Attiva Robert Von Hackwitz. Presente anche l’ex assessore Daniela Cassini.

In settimana i tre simboli avevano annunciato in una conferenza stampa la loro intenzioni in vista delle elezioni di maggio: essere alternativi a Biancheri e Tommasini da loro considerati “due facce della stessa medaglia”. In particolare non sono mancate le frecciate all’attuale sindaco della cui coalizione, nel 2014, faceva parte anche Sanremo Insieme che portò Daniela Cassini in giunta e Francesco Prevosto in consiglio comunale. Poi il tanto discusso rimasto e l’uscita della sinistra pura dalla squadra di Biancheri.

Ad aprire l’incontro è stato Fabio Ormea, consigliere comunale di Sinistra Italiana subentrato al compianto Francesco Prevosto. “Dobbiamo tornare in strada, abbiamo davanti battaglie importanti perché a Sanremo ci sono ora una destra e un centrodestra con una coalizione che aperto la sua vocazione progressista con la presenza di molti esponenti ex Forza Italia - ha dichiarato Ormea nel proprio intervento di apertura - l’esigenza è ripartire avendo come priorità ambiente, giovani e territorio”.

Dobbiamo parlare nuovamente di valori come uguaglianza, solidarietà, crescita economica, sociale e politica in un territorio come quello della provincia di Imperia che vive una profonda crisi - ha aggiunto Enzo Jorfida - il lavoro è il problema principale per noi e per i nostri giovani, su questo territorio si pensa ancora alle grandi opere, ma si dovrebbe pensare anche alle piccole opere come la messa in sicurezza del territorio. Per quanto riguarda il mercato annonario crediamo sia giusto la messa in sicurezza, ma l’amministrazione deve anche continuare a svolgere un ruolo sui prodotti del mercato, non vorremmo che gli aumenti dei canoni si scaricassero sull’aumento dei prezzi”.

Pesanti critiche all’amministrazione Biancheri da parte di Luigi Navello: “Nel 2014 Biancheri venne eletto anche con i 1273 voti di Sanremo Insieme, Daniela Cassini venne gratificata con un assessorato importante e tutto sembrava andare in una direzione progressista. Ma l’anno successivo la Regione è passata a Toti e la sinistra è stata sconfitta in molte amministrative. Era chiaro il cambiamento. La situazione cambiò quando Biancheri fece una manovra di azzeramento della giunta defenestrando Cassini e Faraldi. Siamo di fronte a un tradimento anche nei confronti dell’elettorato, è venuto meno il rapporto di fiducia con le persone che li avevano appoggiati ed è una situazione che è andata sempre peggiorando. Anche le scelte di Biancheri come introdurre in maggioranza Fera o gli endorsement delle ultime settimane stanno ad indicare un maniera chiara l’andamento della sua coalizione. Sono scelte legittime ma che non condividiamo. Da una parte c’è il centrodestra di Biancheri, dall’altra la destra ben definita. Quindi viene meno una forza di opposizione. Vogliamo dare voce a chi non si riconosce in queste due forze”.

Poi il tanto atteso intervento Daniela Cassini che ha analizzato i movimenti politici dell’amministrazione nel post rimpasto: “Ciò che sta succedendo ora, con i nomi che emergono, questa mutazione genetica è la chiusura di un cerchio, un’operazione iniziata con il rimpasto e che oggi esplode. L’anno scorso ci si poteva dire che erano opinioni, ora lo scenario è andato oltre. Uno scenario impensabile che ha come mentore Claudio Scajola e le sue propaggini locali ed esponenti delle giunte precedenti contro le quali era stata fondata la proposta di cambiamento del 2014. Ci sorprende questo ritorno al passato. Abbiamo partecipato a questa amministrazione nella sua costruzione e promozione anche a sinistra è costato lacrime e sangue. Abbiamo promosso quel progetto che aveva le caratteristiche del cambiamento sulla base di una comune valutazione critica dell’operato dell’amministrazione uscente. C’era rispetto e lealtà, c’era confronto e di base c’era equilibrio. Ora l’equilibrio è stato sovvertito a favore del centrodestra. La politica può anche essere compromesso se questo rappresenta una utile sintesi e se ha alla base sincerità e trasparenza e qui questo non c’è. La politica non può essere macchinazioni, ambiguità, ipocrisia, convenienze, opportunismo, trasformismo, mancanza di rispetto per l’elettorato. Guardiamo anche a Tommasini con distanza, è differente da noi e anche lì i nomi valgono più di tanti discorsi. Ci chiediamo: è possibile in questa città esprimere un voto libero? Noi pensiamo di sì. Non abbiamo candidati sindaci da presentare e lo dico a me per prima. L’unica cosa che diamo per decisa è la scelta di campo, ma vogliamo che il campo sia ampio”.

Parola, poi, a Leandro Faraldi: “Sono uscito dal Pd il 4 marzo perché in quel momento ho pensato che il gruppo dirigente fosse asservito al segretario. Non sono uscito per questioni comunali o per pudicizia. Ho partecipato attivamente alla composizione di una coalizione strana con la destra anche nell’amministrazione Biancheri. Ho pensato molto alla mia defenestrazione e ai motivi, il mio partito non ha speso parole per me ma per il sindaco. E vedere alcuni esponenti della destra governare con i miei voti non è assolutamente piacevole. Non ho velleità di candidatura perché la scottatura a livello personale è stata forte. Ma c’è una fortissima necessità di avere una voce di opposizione di fronte all’amministrazione Biancheri e a un’azienda famiglia che scende in campo dopo aver sbancato il territorio. Sono due progetti lontani dai bisogni della gente, hanno trovato i padrini e l’endorsement di Scajola è allucinante. Il progetto attuale non è uguale perché se scarichi la sinistra e carichi la destra hai un altro modo di fare amministrazione”.

 

Pietro Zampedroni

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