Lo chef di San Bartolomeo al Mare, Roberto Rollino è stato portabandiera della Liguria nella trasmissione televisiva ‘Cuochi d’Italia’, in onda su Tv8 (Su Sky e Digitale Terrestre). Lui è il proprietario del rinomato Ristorante La Femme e del ‘Mood’ e da stasera è anche il vincitore della prima puntata di questo programma.
Rollino si è sfidato in uno scontro all’ultimo piatto tipico contro il rappresentante della Calabria, Salvatore della trattoria Max. Quest’ultima era la regione uscita vincitrice dalla prima edizione del programma televisivo condotto dal famoso chef Alessandro Borghese. Le pietanze dei due sfidanti sono state giudicate da due importanti chef: Gennaro Esposito e Cristiano Tomei. In palio il titolo di 'Miglior Cuoco Regionale d'Italia'.
Rollino si è dovuto difendere nella prima parte della prova cucinando un piatto della tradizione calabrese, i cavatelli con i broccoli ed il peperoncino. La prima manche è andata allo chef del sud anche se per due punti. La vittoria per il cuoco di San Bartolomeo al Mare è arrivata in 'casa', con i pansoti al sugo di noci, scelti dallo chef calabrese ma forse sottovalutati per la difficoltà. Una bella soddisfazione per Rollino che torna a casa vincitore, in attesa di conoscere lo sfidante del prossimo scontro.
“E’ stata la prima esperienza in televisione. - racconta lo chef Roberto Rollino - Per quella sera sei protagonista e ammetto che c’è stata un po’ di emozione e preoccupazione di riuscire a cucinare bene. E’ stato davvero emozionante".
"Gli chef Esposito e Tomei mi hanno fatto i complimenti e li ho visti anche interessati a come preparavamo i piatti. Certo, era una competizione ma c’era un’energia positiva. E’ stato piacevole e non ho avvertito grande tensione anche con l’altro concorrente in gara. Penso che sia davvero una bella vetrina, tanto per la mia attività quanto per San Bartolomeo al Mare".
"Adesso bisognerà attendere che si scontrino le altre regioni ma sono sereno di fronte alla prossima sfida. L’unica cucina regionale che temo un po’ è quella del nord-est, il Trentino Alto Adige ad esempio, dove c’è molta selvaggina o comunque ingredienti lontani dalla nostra tradizione” - conclude Rollino.



















































