Attualità - 31 agosto 2017, 09:49

Ventimiglia: grazie ad “Archeonervia” scopre di avere nel giardino di casa un calendario di pietra eretto dall'uomo 5000 anni fa

Un particolarismo prettamente locale, una forma di proto scrittura dei nostri lontani progenitori già riscontrata su altri menhir da interpretare come un attestato di sacralità del monolite da non confondere con un normale blocco di roccia emergente

La pietra scoperta da "Archeonervia"

La pietra scoperta da "Archeonervia"

Con l'intento di unire il piacere di trascorre una giornata immersi nella natura alla volontà di voler spremere dal territorio la verità storica, le nostre radici, in tempi recenti il gruppo "Archeonervia" ha concentrato le indagini di superficie sulle alture di Ventimiglia nella zona compresa tra Monte Pozzo e il Passo dello Strafurcu e le sorprese come al solito non sono mancate con la scoperta di un castellaro frequentato della antiche popolazioni liguri, un menhir e la schematizzazione di un volto su un enorme blocco di roccia emergente.
Un risultato che è andato oltre le nostre aspettative - raccontano da "Archeonervia" - ma mai ci saremmo aspettati di trovare sulla strada del ritorno  un menhir di circa due metri di altezza a forma piramidale inglobato in un terrapieno  ma  che  in origine doveva  superare i tre metri , troneggiare imponente  in bella mostra  all'interno  del giardino di una villa. Tanto più che per liberarci da ogni dubbio sulla  sua autenticità   erano  in piena evidenza due coppelle”.

Un particolarismo prettamente locale, una forma di proto scrittura dei nostri lontani progenitori già riscontrata su altri  menhir da interpretare come un attestato di sacralità del monolite da non confondere con un normale blocco di roccia emergente.
Inutile descrivere lo stupore del signor Maurizio Brogna, proprietario della villa, alla notizia di avere alle porte di casa un monumento preistorico eretto  dall'uomo 5000 - 6000 anni fa per   seguire i movimenti del sole a scopo calendariale per rilevare i solstizi e gli equinozi.
Ma la percezione che il quel blocco di roccia nascondesse un qualcosa di importante  che non si sapeva spiegare,  il signor Brogna  la aveva sempre avuta, tanto è vero che al momento della costruzione della villa  aveva impedito che  venisse  abbattuto per ricavarne delle pietre. Sentimento che con il passare del tempo si era rafforzato al punto di manifestare ai suoi famigliari la volontà che alla sua morte, le ceneri venissero sepolte dentro un'urna  alla base del monolite.

Redazione

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