Attualità - 15 luglio 2017, 18:39

Ventimiglia: presentato “Eufemia – Info and Legal Point” al quartiere delle Gianchette, “Offriremo servizi complementari a quelli dell'accoglienza istituzionale”

“Il Sindaco si è mostrato sospettoso – spiegano le associazioni che hanno ideato il progetto – ma il nostro non vuole essere un modo per mantenere i migranti nel quartiere Gianchette, né tanto meno per sostituirsi a quella che é l'accoglienza di tipo istituzionale messa in atto."

Ventimiglia: presentato “Eufemia – Info and Legal Point” al quartiere delle Gianchette, “Offriremo servizi complementari a quelli dell'accoglienza istituzionale”

E' stato presentato questo pomeriggio il progetto “Eufemia – Info and Legal Point” al quartiere delle Gianchette. L'idea della realizzazione di un info point per i migranti, e non solo, non ha fatto a meno di alzare qualche polemica fin dalle prime ore del suo annuncio, da parte del comitato di quartiere, ma anche del primo cittadino che ha espresso la sua contrarietà: “Qualcuno rema contro e vuole mantenere i migranti sul Roja” ha detto Enrico Ioculano.

Questo pomeriggio la presentazione del progetto, nella sede in cui prenderà forma, ma le associazioni che lo hanno pensato (‘Iris’ di Bergamo, ‘Popoli in Arte’ di Sanremo e Progetto ‘Melting Pot Europa’ di Padova) non hanno fatto a meno di esprimere il loro dispiacere nell'apprendere quanto espresso dal Sindaco di Ventimiglia, ma anche dal Comitato del quartiere Gianchette, e hanno ribadito la loro buona fede nell'intento di offrire un servizio complementare all'accoglienza istituzionale già messa in atto, senza voler andare a sostituirsi o a creare alcun “doppione” rispetto al punto informativo gestito dalla Croce Rossa monegasca che potrebbe essere allestito davanti alla stazione ferroviaria e che fungerà a dare informazioni ai migranti in transito su come poter raggiunger il centro d'accoglienza temporaneo del Parco Roja.

Il Sindaco si è mostrato sospettoso – spiegano le associazioni che hanno ideato il progetto – ma il nostro non vuole essere un modo per mantenere i migranti nel quartiere Gianchette, né tanto meno per sostituirsi a quella che é l'accoglienza di tipo istituzionale messa in atto. L'idea di creare una struttura del genere nasce molto tempo fa e vuole porsi sotto tutt'altra luce, la volontà è quella di offrire un servizio complementare che possa essere utile alle persone in transito.”

 

Info Point che, secondo quanto riferiscono le associazioni che lo hanno ideato, dovrebbe partire in fase sperimentale per la durata di due mesi, che si dovrebbero rivelare quelli più caldi anche dal punto di vista degli arrivi, ma avrà appunto una durata limitata e non sarà permanente. “Lo spazio Eufemia intende essere uno spazio di servizi, dialogo e ascolto aperto a residenti e migranti, profughi, richiedenti asilo presenti nella città di confine – spiegano le associazioni – dove si potrà navigare gratuitamente in Internet, stampare, ricevere consulenza legale ed usufruire di uno sportello di ascolto, caricare gli strumenti elettronici e stampare documenti.”

Sarà aperto su appuntamento, in orari comunque limitati alla fascia pomeridiana tra le 14 e le 19, per un massimo di venti accessi al giorno. Uno spazio aperto al pubblico: ai migranti, ma anche a residenti o semplici cittadini.

Quello che ha fatto più discutere è sicuramente la presenza del point all'interno del quartiere delle Gianchette, ma anche su questo le associazioni promotrici del progetto tengono a precisare che si tratta di una casualità: “Le nostre intenzioni – spiegano – erano quelle di creare uno spazio del genere nella città di Ventimiglia, non per forza in questo quartiere.

Certo, l'idea è sempre stata quella di essere presenti in una zona di transito dei migranti, ma in realtà è stato un caso trovare i locali in questa zona. E' vero anche che molti quando hanno appreso che avevamo intenzione di fare qualcosa destinato ai migranti, si sono tirati indietro e non ci hanno concesso i locali in affitto. Il point non è ancora attivo, adesso speriamo quanto prima di incontrarci con le associazioni, le istituzioni e i comitati, per poter chiarire questo malinteso. E' una piccola cosa che vuole andare ad aggiungersi a ciò che si sta già facendo a livello istituzionale in termini di accoglienza.”

Il progetto si ispira a “Mediterranean Hope Lampedusa”, ideato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia: “Abbiamo deciso di copiare questo modello – spiegano le associazioni – perché si è mostrato funzionale soprattutto in termini di gestione degli utenti che ogni giorno si recheranno al point, fissando un limite di 20 persone e organizzando l'accesso attraverso degli appuntamenti. Crediamo che, soprattutto per l'accesso ad internet e la ricarica dei dispositivi elettronici, possa essere un servizio importante. Molti migranti ci hanno fatto presente l'impossibilità di avere un collegamento wireless al campo e le difficoltà nell'effettuare delle telefonate.”

Tutti i servizi verranno offerti in modo gratuito e saranno garantiti in collaborazione con l'Associazione ‘Popoli in Arte’ con esperienza di educazione popolare e cooperazione internazionale dal basso e con il Progetto ‘Melting Pot Europa’ un'associazione che promuove l'informazione alla popolazione migrante e l'estensione dei diritti di cittadinanza.

In particolare, il servizio di informativa e consulenza legale sarà organizzato settimanalmente da operatori legali e avvocati aderenti a ‘Progetto Melting Pot’ (www.meltingpot.org), mentre ‘Popoli in Arte’ supporterà l'apertura dello sportello internet / fotocopie con l'inserimento lavorativo di un richiedente asilo oltre all'organizzazione di attività culturali. “E' nostra cura far sì che le attività si svolgano nel pieno rispetto della quiete pubblica e delle pratiche di buon vicinato con lo scopo di facilitare i contatti e relazioni tra residenti e migranti".

(Le foto sono di Eugenio Conte)

Simona Della Croce

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