Attualità - 24 aprile 2017, 15:53

Sanremo: per il 25 aprile Enzo Iorio pubblicherà un capitolo del suo nuovo libro "Barbagiuá"

Domani, in occasione del 72° anniversario della Liberazione, l’autore ventimigliese Enzo Iorio pubblicherà un capitolo del suo nuovo romanzo, Barbagiuá. Attualmente in fase di ultimazione, il libro sarà dato alle stampe nei prossimi mesi.

Sanremo: per il 25 aprile Enzo Iorio pubblicherà un capitolo del suo nuovo libro "Barbagiuá"

Domani, in occasione del 72° anniversario della Liberazione, l’autore ventimigliese Enzo Iorio pubblicherà un capitolo del suo nuovo romanzo, Barbagiuá. Attualmente in fase di ultimazione, il libro sarà dato alle stampe nei prossimi mesi. 

Perché “Barbagiuá”? Barbagiuá è il soprannome del protagonista, un bambino cresciuto durante la Seconda guerra mondiale. Il suo vero nome è Nino. 

Di cosa parla il romanzo? È la storia di Nino, appunto. Rimasto orfano in conseguenza delle bombe cadute su Ventimiglia nel ‘43, ha vissuto innumerevoli avventure tra la costa e l’entroterra, scappando da Sanremo a Bajardo, da Pigna a Triora, forse alla ricerca dell’affetto perduto tra le macerie: dapprima ha conosciuto l'orfanotrofio, in seguito è stato adottato da una matta che voleva trasformarlo nella sua bambina scomparsa, ha vissuto la vita del bordello, la durezza della prigione, il dolore delle percosse e l’onore del silenzio. Rifugiatosi nei boschi tra i cinghiali,  è infine diventato la mascotte di un gruppo di partigiani. Sempre affamato e a caccia di cibo, è chiamato Barbagiuà per via del suo piatto prediletto.

Storia vera o fantasia? Tutto il romanzo è frutto di fantasia e, come si dice sempre in questi casi, “ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale”. Tuttavia sono convinto che la storia di Barbagiuá coincida con quella di molti bambini che hanno avuto la sfortuna di vivere durante una guerra. Ancora oggi, purtroppo, è così in molte parti del mondo, dove le ragioni dei grandi uccidono i diritti dell’infanzia e dove il male subito dagli indifesi supera qualsiasi racconto di fantasia.

Perché Ventimiglia, Sanremo, Pigna? “Barbagiuá” è un omaggio al Ponente ligure. Per me, napoletano di origine, questa è la mia terra di adozione, il luogo in cui ho scelto di vivere e che sin dall’inizio mi affascina per le sue bellezze naturalistiche, le sue storie e i suoi sapori. Essendo terra di confine ha subito più di altre le sofferenze e i guai della guerra. Ricordarlo con rispetto, è il minimo che si possa fare per dire “grazie” a quanti si sono battuti per la conquista della Libertà.

C.S.

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