Attualità - 04 settembre 2016, 10:00

Galateo a tavola: i segreti degli specialisti di Festidea per fare bella figura seguendo il Bon Ton

Ci sono regole del Galateo a tavola che spesso e volentieri non vengono rispettate e peggio non sono affatto conosciute.

Galateo a tavola: i segreti degli specialisti di Festidea per fare bella figura seguendo il Bon Ton

Siete in procinto di organizzare una festa o preparare una cena tra amici. La parte più difficile per tutti non è, come spesso si pensa, cosa cucinare e soprattutto cercare di farlo bene, bensì apparecchiare al meglio la tavola. Per fortuna sono tanti i programmi di cucina che possono aiutare con qualche idea e piccole chicche, rendendo chiunque degli chef casalinghi. Ma l’attenzione primaria dei vostri invitati è concentrata tutta sull’impatto che gli darà la vostra tavola, oltre che la stanza.

Il Bon Ton, questo sconosciuto

I conviviali passeranno intorno al vostro tavolo la maggior parte del tempo, ed è per questo che curarla bene darà ottimi risultati, quanto servire un buon piatto. Ci sono regole del Galateo a tavola che spesso e volentieri non vengono rispettate e peggio non sono affatto conosciute. Un decalogo potrebbe risolvere ogni dubbio ma nella pratica applicare certe regole può essere difficile. Vi basterà quindi, sapere le seguenti cose.

La posizione di piatti, posate e bicchieri è ben precisa e non casuale. Secondo il galateo, le posate vanno messe ai lati del piatto (ok, fin qui nessun problema), poi in ordine che va dal piatto all’esterno destra vanno messi: coltello, cucchiaio, e forchette in ordine di utilizzo ma questa volta dall’esterno verso l’interno. I bicchieri invece, vanno posizionati a metà sulla sinistra del piatto. Il bicchiere del vino deve stare sopra la punta del coltello e verso il centro quello dell’acqua. In base a come posizionerete le posate sul vostro piatto, darete dei segnali indicativi del gradimento o meno del pasto. I modi di posizionarle sono davvero tanti, ma le più importanti, giusto per farvi capire di cosa stiamo parlando, sono sicuramente le seguenti:

  • Forchetta e coltello rivolti verso l’alto, in diagonale come a formare una punta di una freccia, stanno ad indicare una pausa dal pasto;

  • Forchetta e coltello nella stessa posizione di cui sopra ma, questa volta, con in coltello tra le punte della forchetta, indica che non avete gradito il pasto (quindi fate attenzione a non confondervi tra le due); – Forchetta e coltello poggiati al centro del piatto, paralleli l’uno all’altro, indica che avete terminato il pasto;

  • Forchetta e coltello poggiati a formare una croce, è il segno che siete pronti alla prossima portata.

Mai chiedere il sale! Ma averne sempre una vaschetta in tavola. Infatti chiedere il sale, soprattutto alla padrona di casa, è un’automatica offesa come a dire che non stiamo gradendo la pietanza che ci ha preparato. Allo stesso tempo, poiché in antichità avere del sale era sinonimo di ricchezza e abbondanza, è sempre buona usanza averne una ciotola in tavola, come buon auspicio.

Mai dire cin-cin e Buon Appetito. È così bello il suono dei bicchieri quando si incontrano, ed è molto più delicato ed elegante fare un cenno con gli occhi ed un sorriso piuttosto che rovinare l’atmosfera. Inoltre anticamente i commensali si incontravano in pranzi e cene eleganti, mai per mangiare e appagare lo stomaco, ma per il piacere della conversazione e delle condivisione. Ecco perché augurare “buon appetito” è sinonimo di una cattiva predisposizione verso la tavolata e chi vi fa parte.

Pronti alla sfida?  

Redazione

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