Il porto di Oneglia da qualche mese ha riscoperto un'altra città, più antica e dimenticata, nel senso letterale, in quanto sotterrata dal cemento. Ciascuno di noi, passando di fronte al cantiere degli scavi si sarà soffermato ad osservare la cosiddetta “Torre di Oneglia” e sebbene il suo fascino sia inequivocabile, non sempre ciò basta a comprendere quello che abbiamo di fronte.
“Proprio durante uno scavo di archeologia preventiva, in vista di un'importante opera pubblica, la Soprintendenza Archeologia della Liguria insieme a Studium Sas hanno inaspettatamente riportato alla luce una torre dimenticata” commenta l'Associazione Wepesto, che si è recata sul luogo, intervistando gli “addetti ai lavori” ed ha girato un importante video documentario.
Nel video, Wepesto, cercando di fare maggiore luce su quanto è emerso, ha intervistato il Dott. Luigi Gambaro, della Soprintendenza Archeologica della Liguria che afferma: “Era nota la possibile presenza di strutture, oltre a tracce dei bastioni delle mura di Oneglia, ma in via del tutto eccezionale ed inaspettata, è venuta fuori una struttura circolare, sicuramente anteriore”.
L'archeologa Frida Occelli commenta: “La cartografia storica ci ha permesso di capire che doveva esserci una parte fondamentale delle fortificazioni di Oneglia. Non ci aspettavamo però di trovare i resti di questa struttura circolare, già legata ad un sistema di fortificazione anteriore alla costruzione del bastione”
Lo storico Gianni De Moro infine rivela che sono stati ritrovati, all'esterno della torre, dei disegni incisi nella malta, con delle raffigurazioni navali, molto particolari se si pensa che Oneglia era priva di porto e quello esistente risale all'800. “Alcuni disegni potrebbero simboleggiare la strumentazione utilizzata all'epoca per la pesca del corallo” termina De Moro.





