Ieri mattina oltre cento migranti dopo aver lasciato gli spazi concessi dalla curia all’interno della chiesa di S. Nicola a Ventimiglia si sono diretti verso la frontiera manifestando con uno striscione la loro condizione di ‘stallo’ per la chiusura dei confini. Una marcia che si è interrotta per il blocco delle forze dell’ordine all’altezza del forte dell’Annunziata proprio come era avvenuto settimane fa in una giornata di pioggia a seguito del presidio mangereccio svoltosi in spiaggia contro l’ordinanza del Sindaco.
Ieri invece, giornata di caldo, dopo alcune ore sotto il sole i migranti hanno deciso, a seguito della mediazione condotta dalla Caritas, di fare rientro in città dove sono stati accolti nella struttura dell'organismo pastorale della CEI, si sono rifocillati e si sono lavati. Ad aggiungersi al gruppo anche diversi altri migranti presenti in città che ieri non avevano preso parte alla manifestazione. Alla sera per pernottare quindi gli oltre 200 migranti hanno raggiunto il salone delle opere parrocchiali della Chiesa di Sant’Antonio.
Oggi la situazione appare tranquilla, gli ospiti hanno potuto usufruire, oltre che delle docce e dei bagni della Caritas, anche di quelli presenti nella struttura posta sotto la chiesa di Sant’Antonio. Per il pranzo sono stati distribuiti circa 300 pasti, la cena invece sarà preparata nei locali di via Tenda dove è presente una cucina coinvolgendo le diverse associazioni.
Dalle visite mediche svolte nella giornata di ieri non è emersa alcuna situazione sanitaria preoccupante ma soltanto alcuni lievi disturbi di salute dovuti a stanchezza e spossatezza. Dai dati raccolti dalla Caritas Intemelia dall’inizio 2016 alla metà del mese scorso risultano un totale di circa 3600 stranieri. La provenienza preponderante è quella dal Sudan che conta più della metà dei profughi transitati a Ventimiglia (1947, 1930 maschi e 17 femmine).
Centinaia provenienti anche dagli altri paesi del centro Africa, soprattutto Eritrea (dove la percentuale di presenze femminili è più alta rispetto agli altri stati africani), Mali, Guinea ed Etiopia. Non mancano tuttavia anche persone del Marocco, dell’Algeria o di nazioni asiatiche come Bangladesh, Pakistan, Siria e Afghanistan. Per quanto riguarda l’età anche in questo caso quasi la metà hanno tra i 19 e i 24 anni ma si sono registrati anche circa 600 minori, alcuni anche più piccoli di 5 anni, decisamente inferiori di numero invece quelli dai 35 anni in su.
Questa sera alle ore 18:30 presso il salone della chiesa di San Nicola, dove fino a ieri erano presenti i migranti, si terrà un incontro pubblico con il Vescovo Mons. Antonio Suetta e l’avvocato esperta di diritto umanitario che da anni affronta battaglie per la tutela dei migranti, la dott.ssa Alessandra Ballerini.









