Imperia Golfo Dianese - 01 aprile 2015, 08:29

Le tre ore della Misericordia sul Monte Calvario a Imperia durante il Venerdì Santo

Per provare a rivivere le sofferenze della croce, i partecipanti sperimenteranno letteralmente le tre ore della memoria, rimanendo in preghiera sul monte Calvario “tra l’ora sesta e l’ora nona” come cita la Bibbia, vale a dire dalla mezza del venerdì Santo alle 15 dello stesso pomeriggio, “l’ora nona” in cui si ipotizza la morte di Gesù.

Le tre ore della Misericordia sul Monte Calvario a Imperia durante il Venerdì Santo

Nell’ambito del “Triennio Revelliano” dedicato allo scultore taggiasco Salavatore Revelli, iniziato nel 2014 e che terminerà nel 2016, il dott. Fausto Badano Littardi, presidente delle associazioni Tagloa e del Centro di Cultura Luigi Corvetto, ha avuto un’idea innovativa nella tradizione pasquale: “Le tre ore della Misericordia” che si svolgerà durante il Venerdì Santo dalle ore 12 alle 15.

“Nel 1690 un gentiluomo di Porto Maurizio, Bartolomeo Bruno, si recò in pellegrinaggio a Gerusalemme. Una volta giunto in Terrasanta raccolse un po’ della terra del monte Calvario, portandola con cura fino a casa assieme alla raffigurazione del “Cristo morto” in cartapesta che recuperò a Lucca.

Quando Bruno fece ritorno nella sua città, una famiglia benestante di Porto Maurizio gli regalò la sommità di un monte di loro proprietà dove l’uomo di fede ripose il prezioso bottino di Gerusalemme, accompagnandolo da tre croci” ci spiega Il dott. Badano Littardi.

Il luogo cambiò il nome diventando noto come Monte Calvario e grazie alla Confraternita della Trinità nello stesso luogo vengono custoditi altri due preziosissimi tesori: una scheggia della croce di Cristo e un busto di Bruno scolpito dall’artista taggiasco Salvatore Revelli.

Per provare a rivivere le sofferenze della croce, i partecipanti sperimenteranno letteralmente le tre ore della memoria, rimanendo in preghiera sul monte Calvario “tra l’ora sesta e l’ora nona” come cita la Bibbia, vale a dire dalla mezza del venerdì Santo alle 15 dello stesso pomeriggio, “l’ora nona” in cui si ipotizza la morte di Gesù.

Stefania Orengo

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